INTRODUZIONE

 

La storia di Mirto è costellata da molteplici impronte che ne hanno determinato il nucleo, quindi il ripercorrerne le tappe per giungere al paese odierno, richiede un'attenta indagine che ne ricostruisca le origini e lo sviluppo, mediante documenti, reperti e monumenti.
Mirto si estende fra due vallate sovrastanti il Fitalia; ed in questo paesaggio, lussureggiante di vegetazione si avverte, l'opera tenace dell'uomo.
E' raro, quindi, che l'uomo sensibile non dialoghi con la natura che lo circonda.
Questo sentimento pervade anche chiunque abbia come meta il paese di Mirto per conoscere le sembianze (aspetti) storiche e culturali.

Mirto ha un territorio la cui vastità è di 900 (novecento) ettari ed una popolazione di 1200 (milleduecento) abitanti circa.
Il suo insediamento, a ridosso di profonde vallate, rimarca l'idea che la costruzione del sito sia stata fatta fin dall'antichità, per motivi di difesa del territorio.
L'economia, strettamente legata alle risorse del territorio, ne ha determinato le trasformazioni nel corso dei secoli.
Pur ravvisando nei boschi secolari le sembianze antiche, possiamo ipotizzare che, agli albori della sua origine di casale, praticasse la coltura agricola ortofrutticola, del lino, della canapa e attendesse all'allevamento del bestiame nonché alla coltura del baco da seta.
Mirto, infine, deve il suo nome alla pianta caratteristica del mirto, impiegata per vari usi, per questo essa costituiva una risorsa importante per l'economia del paese.
L'allevamento dei bachi da seta e il relativo impianto dei gelsi e d'altre colture
( come l'ulivo, la vite, e gli alberi da frutta) determinarono un notevole cambiamento della vegetazione originaria a causa del disboscamento.
La prima notizia storica su Mirto risale alla concessione del 1398 con la quale il re Martino il giovane, cedette la terra di Mirto al nobile Angelotto de l'Archan. Sotto l'impero di Carlo V, la signoria di Mirto dopo due precedenti passaggi, fu acquistata dai Branciforte, e quindi, il ritorno al casato dei Filingeri, i quali nel 1643 ottennero il titolo di principi di Mirto. I Filingeri dimoravano saltuariamente in Mirto, nel periodo estivo, nella loro abitazione, oggi proprietà delle famiglie Pirrotti e Crisci.