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16/07/2010 - Palermo, altolà del sindaco: no a nuove assunzioni nelle aziende

Linea dura del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, contro le nuove assunzioni nelle aziende ex municipalizzate. A proporre di allargare le maglie, un ordine del giorno del Consiglio comunale del capoluogo siciliano, che dà il via libera. Una mozione che il sindaco, per ora in aperto conflitto col Consiglio che gli ha bocciato l'aumento della Tarsu e che ha tentato, con una mozione di sfiducia, di mandarlo a casa, critica a viso aperto. «Nessuno pensi - tuona Cammarata - di potere procedere a nuove assunzioni nelle aziende municipalizzate o a deviare dalla linea di rigore imposta dall'amministrazione sui budget delle aziende. L'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, che è l'ulteriore conferma della irresponsabilità di quanti lo hanno votato, non rappresenta in alcun modo un via libera rispetto alle indicazioni di rigore che ho dato nei mesi scorsi ai consigli di amministrazione e ai presidenti. Continuiamo a patire l'irresponsabilità di assunzioni senza freno nel passato che hanno determinato un numero spropositato di personale nelle aziende e all'interno dell'amministrazione comunale per permetterci anche solo di pensare a nuove assunzioni. Parlare di nuove assunzioni in questo momento di straordinaria difficoltà economica è da incoscienti. Il Consiglio comunale è libero, naturalmente, di esprimere le proprie valutazioni di cui si assume la responsabilità politica e, direi, morale. L'avviso del sindaco è di segno opposto e a questo si dovranno attenere i Cda delle aziende. È bene che chi ne è alla guida conosca bene la mia posizione e segua le mie indicazioni, diversamente dovrà rinunciare al proprio incarico». Una storia antica, quella dei precari del Comune di Palermo. Nata ormai tredici anni fa, quando sindaco era Leoluca Orlando (Idv). «Trovo davvero incredibile - dice ancora Cammarata - che nonostante i miei sforzi per mantenere in equilibrio un bilancio che è stato fortemente penalizzato dai tagli dei trasferimenti statali e regionali, a dispetto del rigore assunto dall'amministrazione nei confronti di quanti cercavano di creare nuove condizioni per il precariato, il Consiglio comunale approvi un ordine del giorno che crea aspettative in una città in cui il bisogno di lavoro è alto e prospetti per il personale in servizio la possibilità di promozioni ed avanzamenti di carriera. Senza pudore, senza rossore, ancora una volta i consiglieri comunali -predicano bene e razzolano male e mentre evitano di riunirsi per l'approvazione dei molti fra provvedimenti e delibere che aspettano da tempo immemorabile il voto (voglio ricordare fra tutti il Piano regolatore del Porto) si danno da fare per parlare di nuove assunzioni».


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