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22/10/2010 - Agrigento Consiglio Provinciale precari, approvata la proposta per la Regione
Che le aspettative nei confronti del Consiglio provinciale straordinario dedicato alla situazione dei precari fossero sproporzionate era un timore che in tanti avevano, soprattutto gli oltre cento lavoratori a tempo determinato della Provincia che a partire dal primo gennai 2011 potrebbero trovarsi senza lavoro. Il timore, però, è diventato una triste realtà dopo circa due ore e mezzo di seduta (iniziata con un minuto di raccoglimento in memoria della coppia uccisa a Licata), dopo numerosi interventi e soprattutto l'intervento del direttore del settore Risorse umane della Provincia Aldo Cipolla, che ha in breve affermato che stante l'attuale legislazione e i tagli imposti dal Governo regionale e nazionale non solo non è possibile la stabilizzazione, che pure era stata annunciata lo scorso anno dal presidente D'Orsi, ma a causa della mancanza di risorse e dei vincoli del Patto di stabilità sarà possibile solo, dal 31 dicembre scorso (giorno della scadenza del contratto a trenta ore settimanali), un rinnovo a sole 18 ore settimanali per tutti e cento sette i precari. Un monte ore che si traduce in un stipendio da circa 650 euro al mese con il quale lavoratori che anche da 20 anni svolgono mansioni all'interno dell'ente dovranno trovarsi a vivere.
Eppure la vicenda ha un iter molto lungo. Giusto per citare gli ultimi eventi, nel dicembre del 2009 il presidente della Provincia D'Orsi dichiarava: ''la politica di sviluppo del nostro territorio passa anche attraverso la serenità dei lavoratori, e delle rispettive famiglie, che da tanti anni prestano servizio in questa amministrazione. Sarà un Natale con maggiori certezze, e lo dico non da politico ma da padre di famiglia, che sta dalla stessa parte dei lavoratori''.
La promessa, in effetti è stata in minima parte mantenuta: i 16 precari della coopertiva ''Penelope'', sono passati da un trattamento a tempo determinato ad uno a tempo indeterminato con un contratto di 24 ore settimanali. Ma questa prima stabilizzazione doveva essere la ''punta dell'iceberg''. A seguire, si sarebbe dovuti proseguire con il processo di stabilizzazione fatto in tre fasi. Del resto D'Orsi aveva dichiarato: ''Nei prossimi mesi proseguiremo la sottoscrizione dei contratti a tempo indeterminato per tutti gli altri dipendenti Lsu. Avremmo voluto assumere tutti contemporaneamente ma la situazione finanziaria dell’Ente non ce lo consente. Sono particolarmente orgoglioso di essere l’unico Presidente di Provincia in Italia ad avere fatto dei contratti a tempo indeterminato per eliminare completamente la piaga del precariato''.
Passa qualche mese e tutto cambia. Soprattutto la legge, che nel 2010 per volontà del Governo nazionale diventa più restrittiva circa la possibilità di assumere i precari e riguardo le spese in termini di personale. E oltre cento famiglie ad oggi sono senza certezze. Qualcuno lamenta il ritardo dell'amministrazione provinciale, altri tornano a chiedere perchè si sia provveduto a stabilizzare prima i dipendendi della cooperativa rispetto ai precari da più tempo in servizio, altri ancora, con totale rassegnazione, ascoltano distrattamente quanto dettto durante la seduta. Oltre a decine e decine di lavoratori, accompagnati dalle loro famiglie erano presenti stasera i rappresentanti della Funzione pubblica dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e la Giunta al gran completo, orfana però del presidente D'Orsi, il grande assente della serata.
Ma cosa ha approvato il Consiglio? Una proposta di emendamento della legge 122 del 30 luglio 2010 aggiungendo le parole ''nonchè ai processi di stabilizzazione a tempo indeterminato già avviati dagli enti locali, ai sensi dell'articolo 17 commi 10 e 12 della legge 102 del 3 agosto 2009 a condizione che gli stessi rispettino il patto di stabilità interno ed il principio del contenimento della spesa del personale'' e una proposta di disegno di legge attraverso la quale gli enti locali che abbiano già avviato i processi di stabilizzazione a tempo indeterminato del personale precario e che li concluderanno entro e non oltre il 31 dicembre 2012 possano ricevere dalla Regione per dieci anni contributi per coprire il 90 per cento delle spese. Un documento che molti definiscono nei fatti una presa in giro e che nei fatti rimanda la ''palla'' alla Regione Sicilia. La proposta di legge, tra l'altro è da tempo allo studio di una delle commissioni regionali, e proprio per chiedere la sua trattazione il consigliere Ripepe ha presentato un apposito emendamento che inviti la Regione ad occuparsi della tematica La Provincia ha già ammesso di non possedere i fondi necessari e di non poter stabilizzare i precari, ma sul punto la ''battaglia'' è ancora lunga. La Cgil, attraverso il segretario Alfonso Buscemi ha già dichiarato che la vicenda dovrà essere affrontata in maniera più approfondita. A difendere l'Amministraizone dall'attacco di alcuni consiglieri di opposizione il vicepresidente Luca Salvato, che ha puntato il dito contro la deputazione agrigentina. I precari intanto sono sul piede di guerra. Nei prossimi giorni potrebbe essere proclamato lo stato di agitazione e non sono escluse diverse forme di protesta.
http://agrigento.agrigentonotizie.it/cronaca/consiglio-sui-precari-la-montagna-partor_53536.php
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