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06/11/2010 - Meridionali e con poca istruzione, ecco i precari secondo la Cgia di Mestre
“Quasi un precario su due ha, al massimo, la licenza media”. Il dato e’ contenuto nell’ultima analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Su un totale di oltre 3.751.000 lavoratori senza un contratto di lavoro stabile oltre 1.708.400, pari al 45,5% del totale, non ha proseguito gli studi dopo aver terminato la scuola dell’obbligo. Dati alla mano, la Cgia smentisce dunque la percezione, molto diffusa nel nostro Paese, secondo la quale il precario tipo e’ in genere un neolaureato o una neolaureata.
Quest’ultima categoria, sottolineano gli artigiani mestrini, e’una piccola minoranza che incide, sul totale nazionale, solo per il 15,5% (pari ad un valore assoluto di 582.950 unita’). Alla percentuale dei laureati va aggiunto un altro 1,1% (pari a 43.021 unita’) costituita da lavoratori instabili che ha conseguito anche il diploma post laurea. A livello di macro area, invece, e’ il Sud a registrare la presenza piu’ marcata di questi lavoratori flessibili.
In termini assoluti sono quasi 1.320.000 e sono pari al 35,18% del totale nazionale. Seguono il Nordovest, con 935.133 (24,92% del totale), il Centro, con 813.627 precari (21,68% del totale) e il Nordest, con 682.606 lavoratori flessibili (pari al 18,19% del totale). Su un totale nazionale di 3.751.261 precari, e’ la Calabria, con il 24,7%, a presentare il valore piu’ alto se viene preso come indicatore l’incidenza percentuale dei precari sul totale degli occupati presenti in ciascuna Regione. Seguono la Sardegna (23,8%), la Sicilia (22,9%) e la Puglia.
Short URL: http://www.ilsud.eu/?p=1840
http://www.ilsud.eu/2010/11/05/meridionali-e-con-poca-istruzione-ecco-i-precari-per-la-cgia-di-mestre/1840
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