|
New
|
|
|
22/11/2010 - Cgil: “Dare stabilità ai precari dell’Asp Ragusa”
Solo l’azione da parte di tutti i soggetti interessati (politici, sindacato e lavoratori) potrebbe, anche all’ASP di Ragusa, portare a conclusione la questione del precariato, con l’assunzione definitiva di quanti hanno lavorato e lavorano, da anni, con contratto a termine. Solo il contributo di tutti, e quindi anche di quella politica sul cui capo ricade la responsabilità circa l’abnorme ingrossamento delle file del precariato all’ASP, potrà escogitare una strada, potrà individuare un percorso che tracci l’avvio della stabilizzazione di questi lavoratori.
Oggi di una sola cosa la CGIL è certa sicura: la problematica non si può più disconoscere e lasciarla lì ad imputridire.
“Oggi – spiega il segretario, Salvatore Terranova - la questione va affrontata, anche se presenta aspetti molti spinosi, anche se in contrasto, sia pure solo in apparenza, coi parametri imposti dall’alto, protesi, tra l’altro, ad innalzare uno sbarramento all’iniziativa di dare stabilità definitiva ai dipendenti precari dell’ASP.
E va affrontata col dire, intanto, che la proposta di Dotazione organica, sia in ordine all’organizzazione degli assetti sia in merito alla organizzazione dei servizi, per quanto riguarda l’ASP di Ragusa, non convince, anzi, per alcuni versi, è irricevibile. Perché si tratta di una proposta di D.O. che non lascia spazio a niente, forse neanche a garantire importanti servizi da anni erogati e che non costituiscono un ramo secco; non lascia spazio alla stabilizzazione dei precari che pure rappresentano un punto di forza dell’azienda, come non lascia spazio alla possibilità di organizzare in maniera innovativa servizi comunque utili. Dà spazio, invece, (chissà perché!) alle esternalizzazioni, che pure determinano un appesantimento del bilancio dell’azienda, appesantimento che si aggrava sempre più, nel senso che lieviteranno sempre più i costi di tali esternalizzazioni. Eppoi come si può esternalizzare, a fronte del fatto che l’Azienda ha in dote già personale con cui assolvere alle prestazioni che vengono affidati all’esterno mediante l’affidamento ai privati di certi servizi?
La dotazione organica – aggiunge il sindacalista – , in atto all’approvazione definitiva dell’Assessorato regionale della Sanità, va rimodulata alla luce di alcuni possibili varianti, che, nel rispetto complessivo di alcuni parametri derivanti dal Piano di rientro e dalla monitorizzazione del costo della sanità in Sicilia, comunque consentirebbero di avviare le procedure di stabilizzazione dei precari.
1^ riflessione:
L’attuale dotazione organica, quella all’approvazione all’Assessorato della Sanità, storicizza il costo del personale precario (ex-art. 23) per i prossimi anni, finanche prevedendo, mediante apposito decreto, la proroga dei contratti di diritto privato per altri cinque anni. Storicizza la spesa prevedendola come spesa reale della dotazione organica, nel senso che in essa, oltre alla spesa del personale di ruolo, è computata anche la spesa derivante dai contratti di diritto privato in essere. Sembra quasi non esistere all’ASP la spesa teorica discendente dalla D.O., anzi spesa teorica e spesa reale coincidono.
Se ciò è vero, non si capisce perché non sia possibile prevedere nella dotazione organica i posti per questo personale precario, senza tuttavia coprirli, ma che consentono di iniziare a programmare un piano pluriennale per stabilizzare?
Decidere di non fare quel che viene detto non attiene ad impedimenti tecnici, ma a scelte politiche ben precise, ossia a scelte che intendono privilegiare altri settori da definire nel corso dei prossimi anni, a detrimento dei precari storici, che pure trovano piena cittadinanza nella gerarchia dei conti del bilancio dell’ASP, ma, per essi, non si vuole trovare la soluzione.
2^ riflessione:
Un parere legale n. 11422/93 del 25.06.2009 dell’Ufficio legislativo e legale della Regione ha rappresentato una sorta di ostacolo insormontabile alla assunzione dei precari. Si tratta di un parere reso in un momento delicato della sanità in Sicilia, cioè nel momento cruciale della definizione del piano di rientro, per cui il tenore di detto parere sembra risentire del clima culturale e politico di quel periodo, e non poteva che essere incentrato sulla necessità di togliere ogni possibilità di sbocco alle stabilizzazioni. Un parere peraltro che cozza con un pronunciamento del TAR, che ha reso possibile le assunzione dei precari nella Sanità. Siamo convinti che la vigente normativa in materia, al contrario, consenta la messa in atto delle procedure di stabilizzazione, senza alcun impedimento, neanche del predetto parere.
3^riflessione:
Perché puntare sempre ed esclusivamente sulle esternalizzazioni ad ogni costo? La CGIL non è contro di esse, ma neanche per le esternalizzazioni come unica misura di ordine organizzativo ed economico per garantire servizi efficaci ed efficienti. La CGIL è dell’idea che bisognerebbe valutare bene i risultati ottenuti, con gli affidamenti esterni, in termini di qualità dei servizi in questi anni.
Questo sindacato è per un utilizzo equilibrato degli affidamenti esterni, nel rispetto del quadro degli attore in campo, che contemperi diverse esigenze ed articolate aspettative; è per una congrua riduzione dell’entità e delle estensioni delle esternalizzazioni, ricorrendo alla internalizzazione dei servizi che potrebbero essere svolti da un certo segmento del precariato”. Su queste problematiche la Cgil si è fatta promotrice di una Mozione di indirizzo che i parlamentari regionali ragusani dovranno presentare all’Assemblea regionale per investire, se verrà approvata all’unanimità, della problematica dei precari delle ASP la Giunta regionale, la quale dovrà aprire un nuovo corso e dovrà mettere mano ad una visione più attenta dei processi in gioco, evitando di fare la parte di chi vede e fa finta di non vedere. La giunta regionale, oggi, è chiamata ad aprire un nuovo tavolo di trattative coi sindacati per porre nel giusto contesto la stabilizzazione dei precari, che è una esigenza oramai indifferibile.
|
|
|
|
|
|
|
Motore di Ricerca
Newsletter
|
|