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29/11/2010 - Posto fisso per i precari Ecco tutti i dubbi sui tempi
È il 25 novembre quando Raffaele Lombardo, insieme agli assessori Andrea Piraino e Caterina Chinnici, presenta in pompa magna la stabilizzazione dei 22.500 precari della Regione. “La parola precariato non dovrà più fare parte del vocabolario dell’amministrazione pubblica in Sicilia” aveva detto Lombardo.
Giorni di lodi e polemiche, alla fine della scorsa settimana, fermo restando che il tema centrale restava appunto la conversione dei contratti del popolo precario delle pubbliche amministrazioni dell’Isola, che si sarebbero trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato.
Poi le dichiarazioni rilasciate ieri da Francesco Cascio, presidente dell’Assemblea regionale siciliana: “Fra gli atti ufficiali che mi inoltra il governo e le dichiarazioni alla stampa di alcuni suoi componenti ci sarebbe una divergenza”. Secondo Cascio, infatti, “nei documenti si parla di una proroga di un anno dei precari della pubblica amministrazione e questo può essere inserito nella manovra, come lo scorso anno. Ma parlare di stabilizzazione è diverso e lì arrivano le perplessità, sia per la copertura economica sia per l’atteggiamento dell’ufficio del commissario dello Stato, che ha già stoppato norme simili, e che si abbatterebbe con la sua scure su questo tipo di intervento”.
Insomma, chi ha ragione tra le due cariche più alte della Regione, Cascio e Lombardo?
Live Sicilia ha provato a fare chiarezza, in base alle carte e ai dati tecnici, sui tempi di stabilizzazione dei precari.
Dall’apparato burocratico dicono che è possibile che le cose stiano come le descrive Cascio e che, quindi, la norma molto probabilmente non andrà in finanziaria. Questo non perché Lombardo abbia torto, ma perché – aggiungono le fonti burocratiche – la stabilizzazione seguirà un altro iter, che è appunto quello parlamentare del ddl presentato dal presidente della Regione lo scorso 25 novembre.
Ma alla presentazione del disegno di legge, il governatore non ha specificato alla stampa i tempi tecnici d’attuazione. Ad oggi, infatti, la bozza normativa proposta dal governo non è nemmeno approdata in commissione Lavoro.
Volendo conoscere i tempi di passaggio dalla commissione, non abbiamo potuto chiedere lumi al presidente, cioè Fausto Maria Fagone, arrestato lo scorso 3 novembre nell’operazione Iblis. Chiediamo allora al vicepresidente, Filippo Panarello, Pd.
Panarello si dice soddisfatto della bozza di legge presentata dal governo, che rispecchierebbe le indicazioni della commissione Lavoro, ma ammette anche di non conoscere i tempi di approdo del ddl alla sua commissione (la norma dovrà poi passare dalla commissione Bilancio e finire successivamente in Aula, per la discussione generale e gli emendamenti).
Per quale motivo un ddl presentato la scorsa settimana non è ancora in Assemblea regionale? “Il testo necessita di alcune limature che andranno discusse col Ministero di riferimento – dice Panarello – per verificare la praticabilità della norma rispetto al patto di stabilità tra Stato e Regioni”. Insomma, le stabilizzazioni sono state annunciate, ma stando così le cose sarebbe davvero prematuro stappare già le bottiglie.
http://www.livesicilia.it/2010/11/29/cascio-vs-lombardosara-davvero-stabilizzazione/
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