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15/12/2010 - PRECARI: LOMBARDO E PIRAINO, LEGGE SOTTRAE A RICATTO PROROGHE
PALERMO, 15 dic 2010 (SICILIAE) - Con la legge approvata ieri
notte dall'Assemblea regionale siciliana, il governo della Regione
ha mantenuto l'impegno di avviare a soluzione la pagina del
precariato in Sicilia, sottraendo migliaia di lavoratori dal
ricatto della proroga annuale e senza ulteriormente gravare
nemmeno di un solo euro le casse della Regione. E' il senso di
quanto detto dal presidente della Regione siciliana, Raffaele
Lombardo, questo pomeriggio ai giornalisti, a palazzo d'Orleans,
all'indomani del voto d'aula del testo proposto dal governo e
approvato all'unanimita'. ''Manteniamo l'impegno assunto l'estate
scorsa - ha detto il presidente - quando superammo i vincoli
imposti dalla manovra finanziaria dello Stato che avrebbe impedito
a gente che presta servizio negli enti locali da 15 - 20 anni di
continuare a lavorare. Lo Stato ci aveva chiesto di fare una legge
per risolvere la questione e noi l'abbiamo fatto. Mi auguro che
siano loro, adesso, a rispettare gli impegni. Noi siamo
determinati ad andare avanti''.
Per il governatore, ''questa legge e' l'attuazione di un
principio: sottrarre questi lavoratori dal ricatto delle proroghe
anno per anno per dare loro la certezza dell'impiego. E' sancito
anche un altro principio: mai piu' nuove assunzioni negli enti
locali e alla Regione se non per concorso e soltanto se
necessario, almeno fino a quando non sara' riassorbito il surplus
di personale oggi in servizio''. Lombardo ha poi specificato che
''non c'e' un euro in piu' di spesa per la Regione. Anzi, ci sono
norme e sentenze recenti che costringono gli enti utilizzatori a
stabilizzare questi lavoratori e a ricostruire la loro carriera.
Noi evitiamo di incorrere in sentenze di questo tipo
Accanto al presidente Lombardo,
l'assessore del Lavoro, Andrea Piraino, che ha illustrato i punti
cardine della legge. ''Si puo' dividere - ha detto - in due parti:
la prima prevede la proroga per tutti i precari, compresi quelli
per ora non coinvolti nell'avvio del processo di stabilizzazione''.
Tra questi, ci sono anche i 6.500 Asu non contrattualizzati, che
percepiscono soltanto un assegno sociale. ''La seconda parte della
legge - ha continuato Piraino -fissa le modalita' per l'avvio del
percorso che portera' alla stabilizzazione:riguarda circa 22.500
lavoratori che hanno gia' un contratto in essere con gli enti
locali, frutto di precedenti misure di fuoriuscita dal precariato,
e che abbiano lavorato per almeno 8 anni negli ultimi dieci.
Saranno gli enti locali a condurre il processo di stabilizzazione
definitiva, ma la Regione fornira' le indicazioni e il sostegno
economico, gia' previsto dalle leggi, per i 10 anni successivi
alla stabilizzazione''.
Piraino ha aggiunto che ''la legge e' stata predisposta in
ossequio alle indicazioni dello Stato e ai vincoli finanziari che
non potevamo non rispettare''. Sui rischi di impugnativa da parte
del Commissario dello Stato, l'assessore ha ribadito quanto detto
ieri sera in Aula: ''il governo della Regione proporrebbe di
resistere davanti alla Corte costituzionale. Su questa linea,
concordano anche i gruppi di opposizione in Assemblea regionale''.
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