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03/01/2011 - Precari della Provincia, lo ''scontro'' continua
Ancora tensione alta alla Provincia regionale di Agrigento sulla vicenda dei precari. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente Eugenio D'Orsi, che in seguito alla diffusione di un manifesto anonimo firmato da ipotetici precari che lanciava gravi accuse all'esponente Mpa ha detto ''non intendo fare sacrifici per dei cialtroni'', e nonostante i sindacati abbiano condannato quell'atto anonimo, i rapporti rimangono tesi. Oggi i precari si sono visti negare l'utilizzo dell'aula consiliare per effettuare l'assemblea sindacale. Ufficialmente il fax inviato dalle organizzazioni sindacali lo scorso 24 dicembre per chiedere l'utilizzo della sala sarebbe stato portato all'attenzione di chi di competenza solo il 30 dicembre e poi sul tavolo del presidente solo oggi. Un disguido tecnico al quale sindacati e lavoratori hanno risposto organizzando l'assemblea dinnanzi alla Provincia e chiedendo però un incontro con il presidente, che però non è avvenuto. La volontà di D'Orsi, che ha incontrato i lavoratori solo per strada di ritorno dal bar ha, ovviamente, infiammato gli animi.
''Chiediamo che il presidente si confronti con noi - dice il segretario della Cgil Fp Buscemi - non può continuare a trincerarsi dietro questi silenzi. Questa mattina non solo si è rifiutato di incontrarci, ma nessuno si è premurato di comunicarci la sua decisione. Troviamo vergognoso questo atteggiamento e abbiamo chiesto per oggi pomeriggio un incontro con il prefetto Francesca Ferrandino perchè svolga un ruolo di intermediazione. Diciamo a D'Orsi - prosegue - che deve fare la sua parte senza nascondersi dietro le responsabilità di Palermo e Roma. Venerdì prossimo alle 10 abbiamo indetto una conferenza stampa presso la sede della Cgil nel corso della quale denunceremo tutto quanto è avvenuto in questi dodici mesi, a partire dai comportamenti del presidente D'Orsi e dalle sue responsabilità sulla vicenda dei precari''. Intanto i mesi scorrono, ed ad oggi i lavoratori si sono visti ridurre il monte ore senza avere tra l'altro alcuna garanzia di quanto avverrà da aprile.
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