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20/07/2011 - Messina L'utilizzo dei 300 cassintegrati In tanti temono ''nuovi precari''
L'approvazione della delibera per l'utilizzo di 300 unità di lavoratori cassintegrati (ai sensi dell'art. 7 del decreto legislativo 468 del 2000) spaventa la Cgil e non solo. «Fumo negli occhi che alimenta speranze e precariato ma non risolve i nodi gestionali della città – tuona Clara Crocè, segretario generale della Fp –. Si aggiunge precariato al precariato, sfruttamento allo sfruttamento. È l'ennesima conferma dell'approssimazione e dell'incapacità della gestione della cosa pubblica del sindaco Buzzanca. Solo annunci, proclami ma nulla di organizzato per la gestione della città»
La Funzione pubblica evidenzia che mentre Buzzanca promette nuovi precari, a Messina si è ancora in attesa della stabilizzazione delle centinaia di lavoratori e lavoratrici che da anni forniscono i servizi alla cittadinanza e che nel 2012, a scadenza di contratto, rischieranno di ritrovarsi senza un lavoro. Gli Lsu utilizzati da anni dal Comune che sono ancora al palo e attendono un contratto. I lavoratori della Messiambiente che vivono ormai in uno stato di precarietà. «Il sindaco continua a fare populismo facendo finta di affidare pulizia di strade e scerbatura per nascondere ai messinesi l'incapacità a gestire l'ordinaria amministrazione», osserva Crocè che chiede quindi l'immediata apertura di un confronto con le organizzazioni sindacali sulla effettiva necessità, sull'utilizzo dei lavoratori. «Non consentiremo l'apertura di un'altra stagione di precariato, con false illusioni o promesse. Pretendiamo chiarezza in merito al destino dei lavoratori quando cesserà la cassa integrazione».
Un attacco in alcuni passaggi specioso, ma che va certamente approfondito. La legge esiste e l'averla utilizzata da parte del Comune è certamente un merito. Ma al contempo non si può consentire che qualcuno tra un paio di anni rivendichi alcunché in virtù di questo periodo di ''collaborazione'' con Palazzo Zanca. Anche perché c'è chi aspetta da tempo.
Con Buzzanca non è tenero, e non è una novità, anche il consigliere di Fli, Nello Pergolizzi. «In merito all'impiego di 300 unità di personale, ai sensi della L. 468/97, voglio sottolineare la mancata informazione preventiva ai soggetti sindacali aventi diritto e mi sembrano più che legittime le preoccupazioni in merito al possibile instaurarsi di nuovo precariato, che, di fatto, allontana sempre più la possibilità della stabilizzazione dei precari storici del Comune di Messina, pregiudicando, in modo sostanziale, la possibilità futura di utilizzare le poche risorse disponibili per l'integrazione oraria dei 304 lavoratori contrattisti comunali. Questa sembra davvero una maxi infornata di nuovi precari, sapientemente celata sotto motivazioni di carattere sociale: un provvedimento che aggraverà le tensioni sociali all'interno del nostro Comune, in quanto alimenterà legittime aspettative dei lavoratori interessati, i quali rivendicheranno il diritto dell'integrazione oraria rispetto alle 20 ore settimanali previste per legge, attraverso l'utilizzazione di fondi comunali, alle quali, purtroppo, non vi si potrà dare risposte concrete a causa delle note difficoltà economiche in cui versa il nostro Comune».
Nello specifico, come si legge nella delibera, si tratta di 200 lavoratori in possesso della qualifica di ''operaio generico'' e di 100 con la qualifica di ''operaio specializzato'', per 20 ore settimanali e per la durata di 6 mesi dall'avvio del servizio. Anche se ieri Buzzanca ha fatto sapere che al massimo saranno 150 i lavoratori. I servizi per cui il Comune intende utilizzarli vanno oltre l'igiene ambientale: si va dalla tutela e decoro delle aree pubbliche al potenziamento delle attività di pulizia e manutenzione in generale, dagli interventi inerenti viabilità, segnaletica stradale e toponomastica a quelli di manutenzione edile, elettrica, idraulica, di falegnameria e impiantistica varia in aree o edifici pubblici. E ancora, dai servizi di custodia e sorveglianza a quelli di vigilanza di ville, parchi, impianti sportivi e immobili comunali, fino alla notifica di atti e documenti amministrativi. Ma il nodo è un altro. La delibera prevede «l'eventuale integrazione salariale» che viene confermata da Buzzanca: «Ci proverò». E su questo è probabile che sarà battaglia. Ma il sindaco taglia corto: «È un provvedimento importante, ma quale precariato».
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=100622&Edizione=13&A=20110720
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