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16/09/2011 - Milazzo I precari del Comune vanno stabilizzati
MILAZZO«In una congiuntura difficile come quella attualmente vissuta dal mondo del lavoro non è minimamente immaginabile mettere in discussione anche un solo posto di lavoro».
I sindacalisti della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil aprono ufficialmente la ''vertenza occupazione precari'' della provincia di Messina e preannunciano la mobilitazione qualora i Comuni dovessero continuare a rimanere inattivi nell'inquadramento dei precari nonostante i finanziamenti regionali.
Il ''caso Milazzo'', dove 25 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro a fine dicembre è stata la molla che ha fatto scattare il livello d'allarme, e assurge a paradigma: ma il bubbone della protesta è destinato a esplodere ovunque, anche e soprattutto nel capoluogo, non appena si avvicinerà la fine dell'anno.
Nel Comune mamertino quei lavoratori, che risultano già essere perdenti posto di lavoro per il fallimento dell'Aias all'inizio degli anni '90, vi lavorano da ben 15 anni e addirittura nel quinquennio 2005-2010, rientrando nel Fondo nazionale avrebbero dovuto essere stabilizzati, così come previsto in un protocollo sottoscritto dall'Amministrazione del tempo e dal ministero del Lavoro che ha anche messo a disposizione dello stesso Comune i fondi. Nulla è avvenuto, ma lo scorso dicembre dalla Regione è arrivata una proroga per consentire la stabilizzazione. Che però non è arrivata e anzi ai lavoratori a seguito della comunicazione pervenuta da parte della Regione, nel mese di agosto, è stata data notizia con una lettera ufficiale dell'avvenuta prosecuzione del rapporto di lavoro, ma con scadenza 31 dicembre 2011. Un atto dovuto – tengono a precisare i responsabili di Palazzo dell'Aquila – e che comunque ha consentito di attenzionare una questione che diversamente sarebbe rimasta in silenzio sino all'ultimo giorno dell'anno.
A seguito di quella lettera i sindacati hanno sollecitato l'apertura di un tavolo di confronto e già la prossima settimana è previsto un incontro a Palermo con l'assessore regionale al Lavoro. «Sino ad ora c'è stato solo immobilismo – affermano in una nota Francesco Costanzo, responsabile della Uil Fpl Settore Enti locali, e Giuseppe Calapai, segretario provinciale Uil-Fpl – e solo pochissimi Comuni della provincia di Messina hanno avviato tavoli utili e produttivi di qualche risultato, malgrado siano trascorsi quasi nove mesi dalla pubblicazione della legge regionale 24/2010 che forniva gli strumenti normativi necessari alla stabilizzazione.
Le inadempienze si sono accumulate nonostante l'emanazione della circolare interassessoriale numero 1 del 06 maggio scorso che delineava il percorso che gli enti avrebbero potuto (noi crediamo dovuto) intraprendere per la stabilizzazione del personale precario».
Ma c'è di più – aggiunge il segretario generale della Funzione Pubblica della Cgil, Clara Crocè – «ad agosto la Regione ha fatto un ulteriore passo avanti per facilitare l'inquadramento definitivo dei precari delle pubbliche amministrazioni: con la legge numero 20 è stato esteso il finanziamento regionale per la stabilizzazione a tutte le categorie contrattuali fino al 2016. A questo punto, non possono esserci più dubbi o alibi per le amministrazioni comunali, visti i miglioramenti apportati dalla normativa regionale».
Per quel che concerne i 25 ex lavoratori, i sindacati concordano sulla necessità che si proceda – così come dal resto previsto già dal 2005 – alla loro stabilizzazione, tenuto conto anche del ruolo svolto da questo personale, impegnato prevalentemente da anni nel Corpo di polizia municipale, così come richiesto dalla precedente Amministrazione che ha anche fatto loro svolgere un corso ad hoc, ma anche in altri servizi fondamentali dell'ente.
«Ricordiamo al sindaco di Milazzo – affermano il segretario generale della Cisl Funzione pubblica di Messina Calogero Emanuele e il segretario aziendale della Cisl Fp Salvatore Costantino – che vi era un impegno ad aprire tavoli di confronto permanenti con il sindacato per definire il piano di stabilizzazione come previsto dalle norme regionali in vigore. Auspichiamo quindi che Pino dia corso agli impegni assunti. Come Cisl Funzione Pubblica – concludono Emanuele e Costantino – abbiamo chiesto al sindaco la revoca immediata delle note allarmistiche notificate ai 25 lavoratori e la riapertura immediata del confronto col sindacato per evitare l'assunzione di altre iniziative se del caso anche di natura legale per dare la massima tutela ai lavoratori che giornalmente sono impegnati in attività e servizi che l'ente senza il loro apporto non riuscirebbe a garantire».(re.mi.)
http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=128814&Edizione=13&A=20110916
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