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23/12/2011 - Regione, obiettivo posto fisso per i precari
L’unico obiettivo di questa nuova norma appare essere questo. Poi, eventualmente, si troverà anche qualcosa da far fare a questi lavoratori. Nelle loro case Babbo Natale ha fatto il più bello dei regali: uno stipendio fisso nell’amministrazione pubblica
di NINO SUNSERI
L’unico obiettivo di questa nuova norma appare essere quello di fornire uno stipendio fisso. Poi, eventualmente, si troverà anche qualcosa da far fare a questi precari. Alla Regione siciliana prima c’è la busta paga e poi, eventualmente, un’occupazione. La Regione siciliana ha stabilizzato oltre duemila precari. Nelle loro case Babbo Natale ha fatto il più bello dei regali: uno stipendio fisso nell’amministrazione pubblica. Che cosa desiderare di più? Grande brindisi.
In realtà renne, slitte e simpatici vecchietti vestiti di rosso non c’entrano nulla. È solo l’onda lunga che prepara la campagna elettorale e monta sempre più impetuosa. La sistemazione comporterà una spesa di cinquanta milioni. Era proprio indispensabile fare questo regalo ai partiti e alle loro clientele? Conosciamo già l’obiezione. Non ci sarà una spesa aggiuntiva in misura significativa visto che queste duemila persone erano già a libro paga. Né si tratta di un allargamento d’organico visto che, comunque, erano già dipendenti. Cambiano solo le modalità contrattuali: non più impieghi a scadenza ma assunzione a tempo indeterminato. Ben nota anche l’altra giustificazione: si tratta di persone che da molti anni lavoravano alla Regione. Avevano maturato delle aspettative che, a questo punto, non potevano essere tradite. Secondo questa ricostruzione saremmo di fronte ad un gesto di equità. In realtà le cose non stanno così. Anzi la verità è esattamente opposta. Cominciamo dall’arbitrarietà dei criteri di scelta: perché questi duemila fortunati e non altri? Difficile capire. E soprattutto sulla base di quali esigenze di servizio è stata effettuata la contrattualizzazione? Nessuna risposta plausibile.
La verità è ben altra. L’unico criterio di scelta è stato il padrinaggio politico. L’appartenenza allo schieramento giusto. Gli altri dovranno aspettare. Quanto alle funzioni che importa? L’unico obiettivo era quello di fornire uno stipendio fisso. Poi, eventualmente, si troverà anche qualcosa da far fare a questi precari. I criteri di efficienza impongono che il datore di lavoro prima individui una carenza nella struttura e poi, eventualmente, assuma il personale che serve a coprire il buco. Alla Regione siciliana vale l’esatto contrario: prima c’è la busta paga e poi, eventualmente, un’occupazione. In fondo una Casta nasce anche così. E noi pagheremo altre tasse anche per pagare questi stipendi. In poche parole l'imperativo è: spendere, spendere, spendere...
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