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27/08/2012 - Precari, governo e parlamento cercano soluzione in extremis

In un incontro promosso dall'europarlamentare del Pdl Salvatore Iacolino, al quale hanno preso parte il presidente dell'Ars Cascio, l'assessore al Lavoro Spampinato, il nuovo grido d'allarme: ''Senza un intervento del governo nazionale, dal 2013 Comuni paralizzati''. Un pressing costante nei confronti del governo nazionale, per salvare il posto di lavoro ai circa 27 mila precari degli enti locali e della sanità siciliana. E per portare a casa, prima la proroga dei contratti – in scadenza il 31 dicembre di quest’anno – poi, soprattutto, un piano di stabilizzazione, magari attraverso una deroga al patto di stabilità. Se ne è parlato oggi, negli uffici della presidenza dell’Assemblea regionale, in un incontro promosso dall’europarlamentare del Pdl Salvatore Iacolino, e al quale hanno preso parte il presidente dell’Ars Francesco Cascio, l’assessore al Lavoro Beppe Spampinato e il dirigente generale del dipartimento Lavoro Anna Rosa Corsello, oltre a una decina di sindaci dell’Agrigentino, da dove il 10 agosto scorso, è partita l’ennesima richiesta alla politica di intervenire presto e in maniera risolutiva “Questo parlamento – ha spiegato Francesco Cascio – ha già compiuto un atto politico di grande importanza con l’approvazione della legge-voto per chiedere la deroga al patto di stabilità. La questione è importantissima, e non soltanto per i numeri: sono circa 27 mila le persone interessate”. Si tratta, insomma, dei precari storici degli enti locali, degli Asu, dei dipendenti delle Asl e degli ospedali con contratti a tempo determinato. Tutti rapporti di lavoro destinati a interrompersi entro il 31 dicembre. Un esito che il governo e il parlamento siciliano avevano provato a evitare con una legge impugnata pesantemente dal Commissario. “Oltre alle grandi dimensioni del fenomeno, però – aggiunge Cascio – bisogna sottolineare come da diversi anni, ormai, i Comuni abbiano bloccato i concorsi. Per questo, le piante organiche si sono svuotate dei dipendenti a tempo indeterminato, e adesso molte funzioni vitali degli enti locali sono affidate a questi ‘ragazzi’, che in alcuni casi hanno anche cinquant’anni, e sono precari da dodici, tredici anni. Il rischio insomma – conclude Cascio – è che la scadenza dei contratti si traduca in una gravissima paralisi amministrativa”. ”Confidiamo – ha detto Salvatore Iacolino, promotore dell’incontro – in uno scatto d’orgoglio del governo regionale che sappia definire con le forze parlamentari presenti ai vari livelli un organico piano di stabilizzazione che valorizzi il personale contrattista e quello proveniente dal bacino Asu, dopo averne previsto il finanziamento delle attività al 31 dicembre 2012 e la proroga delle medesime attività, con effetto 1 gennaio 2013, anche attraverso un costante negoziato con il governo nazionale. In questo senso – ha aggiunto Iacolino – ho appena parlato col segretario del partito Angelino Alfano, che si impegnerà a promuovere tra tutti i partiti, un accordo che consenta intanto il reperimento dei soldi necessari per gli Asu, visto che le somme si esauriranno il 31 ottobre, quindi la proroga come primo passo verso la stabilizzazione”. “Il vero obiettivo, infatti – conferma l’assessore Beppe Spampinato – è la definitiva stabilizzazione di questi precari. E nessuno pensi che si tratti di una manovra elettorale. A promuovere questa pressione nei confronti del governo nazionale, infatti, saranno tutti i partiti dell’Ars, nessuno escluso. E la nostra intenzione non è quella di ottenere la sola proroga, ma la risoluzione di un problema che si trascina da troppi anni”. http://livesicilia.it/2012/08/27/precari-governo-e-parlamento-cercano-soluzione-in-extremis


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