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05/09/2012 - Gli Asu di tutta la Sicilia a Palermo, presidio davanti all'Ars

5 settembre 2012 - Gli Asu (Attività socialmente utili) di tutta la Sicilia scendono di nuovo in piazza a Palermo. A far sentire la loro voce questa mattina davanti il Palazzo dei Normanni sede dell’Ars, saranno i lavoratori delle amministrazioni comunali di tutta l’Isola con capofila il comune di Villafrati, accompagnati dai primi cittadini e da alcuni componenti delle giunte che chiedono la copertura finanziaria per i mesi di novembre e dicembre, attualmente prevista solo fino a ottobre e la proroga dei progetti Asu fino al 31 dicembre 2014. Già nella serata di ieri in molti Comuni sono stati convocati vari consigli straordinari per l’approvazione di un documento concernente il futuro lavorativo di tutti gli Asu da trasmettere all’Assemblea regionale. In pratica l’esercito degli Asu che ad oggi conta circa 5800 unità, avrà lo stipendio garantito fino a ottobre ma le richieste fatte agli esponenti del governo siciliano fino ad oggi, sono state del tutto vane. Nel mese di luglio scorso, infatti, dopo la fumata bianca in Commissione al Bilancio dove era stato approvato il testo del Disegno di Legge 938/A che avrebbe garantito lo stanziamento di 13 milioni di euro per ”rimpinguare” il Fondo Unico per il Precariato e che avrebbe consentito la certezza dei pagamenti dei sussidi INPS relativi ai mesi di novembre e dicembre 2012 per i quali non c’era nessuna copertura economica, tutto è rimasto in sospeso. Gli Asu chiedono, inoltre, il riconoscimento giuridico di lavoratori e il riconosciemento a livello previdenziale delle attività prestate, e la definitiva stabilizzazione non oltre il 30 giugno 2013: “Noi lavoratori socialmente utili – dichiara a BlogSicilia un lavoratore Asu di San Giuseppe Jato, nel Palermitano – nati come misura di sostegno al reddito, siamo diventati negli anni parte integrante ed essenziale per il buon funzionamento delle amministrazioni comunali. Da circa 15 anni abbiamo avuto la possibilità di acquisire tutte le professionalità in ambito amministrativo. Oggi chiediamo al governo siciliano di essere riconosciuti come lavoratori e percepire un compenso adeguato alle nostre manzioni, che ad oggi è di circa 540 euro mensili. Il problema – continua il lavoratore – è a monte della legge regionale 24/2000 che ha fatto si che tutte le categorie di lavoratori fossero inserite in un grande calderone chiamato Lsu, senza alcun fine. Noi chiediamo risposte certe sul nostro futuro e non ce ne andremo finchè non le otterremo. Siamo pronti a tutto. http://palermo.blogsicilia.it/gli-asu-di-tutta-la-sicilia-a-palermo-presidio-davanti-allars/99546/


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