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08/01/2009 - CRISI: VIESPOLI, 2 MLD A PRECARI CON MIX FORMAZIONE-SOSTEGNO REDDITO (INTERVISTA)
Roma, 8 gen - Raggiungere una dote di 2 miliardi per il 2009, dagli attuali 1,2 miliardi per la cassa integrazione in deroga, da destinare ai lavoratori precari o sprovvisti di ammortizzatori sociali che perdono il posto. La trattativa con le Regioni consentira' di individuare una nuova forma di ammortizzatore che sia ''un mix tra formazione e sostegno al reddito''. Questa, ha spiegato il sottosegretario al welfare, Pasquale Viespoli, in una intervista all'Asca, la strategia che sta seguendo l'esecutivo per far fronte alla crisi economica senza disperdere il capitale umano. Ieri il tema e' stato trattato anche nella riunione del comitato anticrisi che si e' riunito presso il ministero del Welfare.
''Stiamo valutando come, attraverso il rapporto con le Regioni, si possa realizzare una convergenza su misure di sostegno al reddito utilizzando la leva della formazione.
Lavoriamo quindi per un mix tra sostegno al reddito e investimento sul capitale umano per la riqualificazione.
Bisogna aprire il confronto con le Regioni quanto prima''.
D - La crisi economica si fa sentire pesantemente sul mondo del lavoro, come dimostrano i dati Inps sulla cassa integrazione. Per i precari e coloro che non possono accedere agli ammortizzatori sociali quante risorse il governo pensa di mettere a disposizione? VIESPOLI - E' evidente che non ci fermeremo rispetto ai 1,2 miliardi gia' previsti per la cassa in deroga. L'obiettivo e' di arrivare almeno a 2 miliardi di euro. Vogliamo sommare quante piu' risorse possibili dai canali nazionale, regionale ed europeo.
D - Puo' spiegare piu' in dettaglio da quali 'salvadanai' si attingera' per aumentare la dote da destinare ai lavoratori precari che perdono il lavoro?.
VIESPOLI - Ci sono le risorse per la formazione continua, che in questa fase emergenziale, e in attesa della riforma organica degli ammortizzatori, possono essere in parte utilizzate per il sostegno al reddito. Ma sempre passando attraverso le politiche attive e la formazione. Per questo stiamo aprendo in dialogo con le Regioni. Ci sono poi le risorse del Fondo sociale europeo (Fse), le risorse proprie delle Regioni, il Fas (fondo aree sottoutilizzate) che, con il vincolo di destinazione, puo' essere in parte speso per aiutare i lavoratori in difficolta'.
D - Le parti sociali sono fuori da questa partita.
VIESPOLI - Il dialogo con le parti sociali e' l'altro fronte che ci vedra' impegnati, insieme al dialogo con le Regioni. Con le associazioni datoriali e i sindacati, infatti, dobbiamo valutare la possibilita' di finalizzare i fondi paritetici interprofessionali a misure di sostegno al reddito. Come e' noto, i fondi interprofessionali sono alimentati da un accantonamento dello 0,30% del monte salari da parte delle imprese e la cifra accumulata ritorna al sistema produttivo per la formazione del personale. Questo e' un altro canale da cui si potrebbe attingere in questa fase di crisi.
D - Sono attesi gli emendamenti dei relatori al decreto anticrisi all'esame della Camera. In quella sede verranno aumentare le risorse per gli ammortizzatori sociali? VIESPOLI - Nel decreto anticrisi saranno inseriti aggiustamenti delle norme, ma non un aumento delle risorse perche' per questo non c'e' bisogno di una legge. C'e' bisogno piuttosto di un confronto e di una forte convergenza di responsabilita' del sistema istituzionale e sociale in direzione di misure di sostegno al reddito che devono essere sempre legate alle politiche attive, alla formazione e alla riqualificazione.
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