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14/10/2012 - Ugl Sicilia: al nuovo governo regionale chiediamo di stabilizzare 22mila precari

PALERMO - “Inaccettabile dopo 20 anni essere ancora precari”. E' questa una delle priorità che l'Ugl siciliana lancia come sfida al prossimo Governo regionale chiedendo la stabilizzazione di quei 22 mila lavoratori che prestano il loro servizio all'interno della macchina regionale senza avere nessuna certezza per il futuro. Un punto di snodo sottolineato dal neo segretario regionale Giuseppe Monaco nel corso di un forum all'agenzia Italpress. CRAC DEI SERVIZI - “In tutti gli enti locali – dice - dato il blocco del turn over i precari hanno sostituito il personale in quiescenza, se venisse meno la loro opera avremmo il crac dei servizi. Ancora molto spesso sono mal pagati, ed hanno alle spalle un precariato ventennale, una cosa che ci sembra assurda. Diamo a questa persone la possibilità di poter progettare la loro vita e crearsi una famiglia”. PARTECIPATE - Altro grande tema sul tavolo del prossimo esecutivo le aziende partecipate e la formazione, terreni su cui dovrà cimentarsi il prossimo inquilino di palazzo d'Orleans: “Bisogna creare delle aziende partecipate che sappiano stare sul mercato – sottolinea Monaco -, che realizzino dei servizi concreti, non pensiamo che quelli che sono stati carrozzoni, sic et simpliciter vengono smantellate anche qui bisogna riqualificare e la gente a secondo delle necessità avendo davanti un piano dei trasporti o quello energetico e industriale per capire quanto personale sia necessario. Inutile creare cattedrali nel deserto che non servono a nessuno. La formazione – aggiunge - ha un futuro anch'essa se sta sul mercato altrimenti diventa una bomba che può esplodere da un momento all'altro, è necessario che guardi all'Europa e che si riqualifichi il personale ove necessario”. SVILUPPO - Fondamenta essenziali e binari su cui muoversi, secondo il sindacato, per la Regione Sicilia del domani senza prescindere dagli investimenti sullo sviluppo e da “un corretto utilizzo dei fondi europei. In questi anni – denuncia il segretario - abbiamo perso un'opportunità è fallita la mission stessa del Governo. Si deve comprendere che bisogna utilizzare tutte le risorse esistenti non un euro deve tornare indietro perché ci troviamo in una crisi storica ed epocale che andrà avanti per anni”. Temi che riguardano lo sviluppo e le prospettive future per la Sicilia che per l'Ugl sono affrontati in “modo aleatorio” dai candidati alle prossime regionali: “Tutte le ipotesi messe in campo sono affrontate in modo troppo sintetico. Ci piace questa idea di Nello Musumeci che pensa alla Sicilia come un posto dove si produce benzina, è una strada percorribile ma vorremmo capire di più”. DISAGIO ECONOMICO - “Maggiore chiarezza” dai competitors sui programmi a fronte di un grave disagio economico: molte imprese che chiudono i battenti “siamo ancora in mezzo al guado – sottolinea il segretario Ugl – abbiamo visto soltanto la punta dell'iceberg. Se non si inseriscono meccanismi virtuosi con agevolazioni controllate di accesso al credito ed alle famiglie ed alle piccole e medie imprese percheè ancora ne vedremo di brutte. I cinquanta milione per la cassa integrazione in deroga non basteranno, le aziende continueranno a chiudere e dovremmo avere degli ammortizzatori sociali pronti”. TERMINI IMERESE - E proprio sul fronte delle imprese la chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese rimane un grande fardello: “si è persa una grande opportunità. Dr Motors come ipotesi di rilancio è fallita, ora abbiamo dei lavoratori a carico, abbiamo devastato il territorio creando quell'industria in un territorio che poteva diventare un volano turistico e si è creata soltanto una grossissima sacca di povertà. Credo che lo Stato avrebbe dovuto sostenere di più il sistema automobilistico con il sistema delle rottamazioni che fino ad un certo periodo sono state fatte”. ESECUTIVO LOMBARDO - Monaco guarda anche al passato e traccia un bilancio dell' esecutivo Lombardo non soltanto per il mancato utilizzo delle risorse comunitarie ma sopratutto “per questi ultimi sei mesi costellati di nomine e consulenze''. ''Lombardo è tornato alla vecchia e peggiore politica, mentre nei primi anni era riuscito a barcamenarsi”, Monaco punta il dito su alcune delle grandi battaglie del Governo come quella della riforma dei consorzi Asi: “i principi erano buoni e sanissimi – denuncia – ma ora si è creata soltanto la paralisi. Si è realizzato soltanto un mega polpettone che non ha una governance, quindi non riesce a governare le Asi periferiche. Invece alla fine è diventato soltanto un meccanismo di spartizione ed incarichi. Così è stato soltanto un grande fallimento”. Fonte Italpress 13 ottobre 2012


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