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04/11/2012 - Regione Sicilia, niente soldi per precari degli enti locali e cassintegrati
La Regione non ha ancora chiuso la trattativa con lo Stato per ottenere i fondi necessari a finanziare la cassa integrazione. E non ha i fondi per completare il pagamento dei precari degli enti locali.
All’assessorato al Lavoro le spie rosse sono già tutte accese e il futuro assessore troverà sul tavolo emergenze da risolvere in pochi giorni. La prima è il pagamento dei fondi ai Comuni che impiegano i 22 mila precari. Il caos è già scoppiato per 39 sindaci che hanno anticipato i soldi destinati agli stipendi: la Regione non può rimborsarli perchè altrimenti sforerebbe il tetto del patto di stabilità. Molti di questi Comuni sono etnei e nel Palermitano c’è Monreale. «Il problema è che l’assessorato – spiega la dirigente Anna Rosa Corsello – ha ottenuto lo svincolo dal patto di stabilità di 37 milioni ma 23 erano già impegnati. Dunque la disponibilità reale è di 14 milioni e con questi dobbiamo pagare gli stipendi dei dipendenti del Ciapi, che sono in attesa dall’inverno scorso, e i vari precari. Senza considerare il personale degli sportelli multifunzionali, per cui speriamo di poter utilizzare altre risorse, altrimenti anche per loro sarà emergenza». I Comuni ottengono dalla Regione un contributo per pagare i precari. Ma rispetto alle somme previste – spiega la Corsello – la Regione sta dando solo l’80%, il resto potrebbe essere rimborsato solo nel 2013: servirebbero 25 milioni. Inoltre per il 2013 la Regione deve ottenere dallo Stato il via libera ai rinnovi contrattuali e poi finanziare nel bilancio una spesa da 300 milioni all’anno per 5 anni.
L’altra emergenza è la cassa integrazione. Dopo l’ultima sospensione, ai primi di settembre, i pagamenti non sono mai ripresi. La Regione ha ottenuto dalla Fornero la garanzia di ricevere una cinquantina di milioni ma la Corsello precisa che bisogna ancora mettere sull’accordo le ultime firme e dunque si attende la nomina dell’assessore. «In ogni caso – sottolinea la dirigente – con queste somme non si garantisce il pagamento di tutte le richieste maturate dalla primavera a oggi. E poi c’è da risolvere il nodo Gesip. Se anche questi lavoratori dovessero accedere agli stessi 50 milioni, i conti salterebbero». I sindacati ieri hanno immediatamente rilanciato l’allarme. La Cgil e Flc hanno scritto al neo presidente Rosario Crocetta per chiedere «di riprendere subito le trattative col ministero. L’atteggiamento dilatorio tenuto dalla Regione mentre si avvicinavano le elezioni rischia oggi di far perdere risorse attese da 12 mila persone». Claudio Barone anticipa che «la Uil è darà il proprio sostegno a Crocetta nella trattativa con Roma per risolvere questa drammatica situazione». Mentre la Cisl di Maurizio Bernava ha organizzato due giorni di mobilitazione, martedì e mercoledì sotto le prefetture, perchè nell’attesa della firma dell’accordo «la quota per la Sicilia si sta riducendo per effetto delle assegnazioni che il ministero continua a fare alle altre Regioni». Il timore che si cela dietro gli allarmi e quello dell’esplosione di una tensione sociale difficilmente governabile.
GdS
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