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10/01/2013 - ARS, OK ALLE PROROGHE PER I PRECARI DELLA REGIONE. MA È POLEMICA
Si va verso la risoluzione della vicenda dei 45 lavoratori con contratto co.co.co. , che dopo l’impugnativa della legge sui precari da parte del commissario dello Stato si erano visti esclusi dal ddl per la proroga dei contratti.
Oggi il Parlamento regionale ha approvato l’ordine del giorno che impegna il Governo a promulgare il provvedimento sui precari, varato ieri in commissione Lavoro con l’emendamento governativo che, di fatto, elimina dalla legge la parte impugnata dal commissario di Stato.
Il risultato era stato un disegno di legge che vedeva prorogati i contratti di 650 precari regionali, e che lasciava invece fuori i lavoratori con contratto a progetto, che avrebbero dovuto accontentarsi di un semplice prolungamento del progetto di servizio, ma senza copertura finanziaria.
Ma Sala D’Ercole si è schierata dalla parte dei lavoratori. Nel tentativo di risolvere il problema, stamattina Nello Musumeci, componente della commissione Lavoro dell’Ars, ha presentato un emendamento al disegno di legge sui precari. La modifica doveva servire a porre fine “al tormento dei professionisti con contratto a progetto, vittime di una palese ingiustizia” e prorogare anche i loro contratti. E nonostante la proposta, ha riferito Musumeci in Aula, avesse trovato il favore di diversi colleghi in Quinta commissione, il presidente Marcello Greco non ha potuto accettarlo perché presentata oltre i termini stabiliti.
L’Aula, così, ha deciso di trasformare l’emendamento in disegno di legge: adesso le commissioni competenti dovranno esaminarlo con procedura d’urgenza.
Il tentativo di risolvere la vicenda dei precari non ha, però, placato le polemiche dei deputati regionali. Sul banco degli imputati, il commissario dello Stato Carmelo Aronica, che avrebbe “ingiustamente” impugnato una parte del disegno di legge “prevaricando il lavoro fatto dal parlamento” per salvare i precari con i contratti in scadenza.
Le critiche sono state trasversali. Il problema è uno solo: il potere del commissario limita, di fatto, quello dell’Assemblea. “Siamo un parlamento di nome, ma non di fatto – ha detto Antonello Cracolici (Pd) -. Ho sempre avuto massimo rispetto per il ruolo istituzionale del commissario di Stato, ma bisogna stabilire i confini entro i quali ognuno di noi deve agire”. E dal Partito Democratico sono arrivate anche le critiche di Filippo Panarello, componente della commissione competente sull’esame del ddl, che ha definito “un’ingiustizia” l’impugnativa della legge incriminata.
D’accordo anche Marcello Greco (Territorio), presidente della commissione Lavoro: “L’Assemblea ha il ruolo di legiferare – ha affermato -, e si trova sempre di fronte la spada di Damocle del commissario”.
Su una cosa, insomma, convengono tutti. Come ha detto Toto Cordaro, capogruppo del Cantiere Popolare, “così rischiamo di commissariarci da soli”. Ma c’è anche chi, come Salvino Caputo del Pdl e Vincenzo Figuccia (Pds-Mpa), se l’è presa con il governo, “incapace” di affrontare il problema in modo efficace.
Non c’è dubbio che, come detto anche da Cracolici, questa vicenda apre un problema di rapporti istituzionali. “Non c’è più un giudizio di legittimità – ha commentato l’ex capogruppo Pd -, ma di opportunità. Se ci si vuole comportare così, non rimane che una strada da percorrere: ci si candidi e ci si faccia eleggere”.
http://www.siciliainformazioni.com/sicilia-informazioni/31563/ars-ok-alle-proroghe-per-i-precari-della-regione-ma-e-polemica
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