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20/01/2009 - Orchestrali senza contratto: concerto in piazza per protesta
Suonano in piazza i precari dell´Orchestra sinfonica siciliana. Davanti al cancello del teatro Politeama eseguono il Coriolano e la Settima sinfonia di Beethoven. Lo fanno per protesta, come si evince dagli striscioni legati alle inferriate. Tra gli spettatori c´è chi ipotizza che questa scena possa presto non avere più nulla di straordinario. «Troppi errori sono stati commessi da chi finora ha amministrato l´Orchestra - osserva un ex abbonato sui sessanta - Magari le toglieranno pure il teatro e i concerti dovranno essere organizzati per strada».
Una battuta che, davanti ai 14 milioni e mezzo di perdite consolidate, è tutto fuorché paradossale. L´Orchestra sinfonica siciliana non ha ancora organizzato la stagione concertistica per il 2009. Si sa solo che fra qualche giorno il direttore musicale della fondazione, cioè Alberto Veronesi, terrà assieme all´orchestra alcuni concerti a Milano. Molto più concrete (e preoccupanti) le informazioni che riguardano gli aspetti amministrativi di quella che un tempo si chiamava Eaoss.
Le perdite consolidate ammontano a 14 milioni 440 mila euro. Il solo bilancio consuntivo del 2007 riportava un risultato negativo di gestione di oltre 5 milioni che si sono aggiunti ai nove milioni accumulati negli ultimi anni. Il tutto, mentre progressivamente è crollato il numero degli abbonati. Nel 2000 erano 1.956, nel 2008 non sono andati oltre i 934, cioè 68 in meno rispetto al 2007. Ma cosa ha determinato la crisi economica dell´Orchestra sinfonica siciliana, che ogni anno è finanziata dalla Regione con 13 milioni e dal ministero dei Beni culturali con 500 mila euro? La sovrintendente, Ester Bonafede, parla soprattutto di «problemi legati alla crisi che ha colpito negli ultimi cinque anni gli enti lirici e le orchestre» di tutta la nazione. Certamente, però, in Italia nessuna orchestra ha lo stesso numero di dipendenti tecnico-amministrativi della fondazione palermitana. L´Oss ne ha messi assieme 53, soprattutto con contratti a termine poi diventati a tempo indeterminato.
La ''Arturo Toscanini'' di Parma, da molti considerata come la più prestigiosa delle Istituzioni concertistico-orchestrali riconosciute dal ministero dei Beni culturali, ne conta 17. L´Orchestra sinfonica siciliana, dunque, ha un impiegato non musicista ogni 17 spettatori abbonati: nessun ufficio della pubblica amministrazione, probabilmente, è mai riuscito ad arrivare a tanto. Ma oltre che per gli stipendi ordinari, i dipendenti non orchestrali si sono fatti sentire - come si legge nell´ipotesi di assestamento del bilancio 2008 - anche per gli straordinari fissati lo scorso anno in 28.597 euro.
«È vero, abbiamo tantissimi dipendenti amministrativi ma non li ho assunti io - si schermisce Ester Bonafede, architetto di area Udc, molto vicina all´ex governatore Salvatore Cuffaro - Mi sono insediata il 4 ottobre del 2007 e li ho trovati tutti lì. Stiamo lavorando, e su questo sono molto fiduciosa, per rendere la macchina amministrativa il massimo dell´efficienza. Soprattutto, dobbiamo stabilire quali siano le potenzialità dell´orchestra. Da qui a giugno saranno mesi decisivi». Il cartellone però non è stato ancora presentato. Verrà ufficializzato entro una decina di giorni, forse già alla fine di questa settimana. Al momento, l´unico appuntamento certo è un concerto alla sala grande del conservatorio di Milano che terrà il direttore dell´Oss, Alberto Veronesi. Per questo a 23 orchestrali precari sui 34 che chiedono la stabilizzazione, è stato proposta una scrittura privata di nove giorni. Praticamente una beffa.
«Sono perfettamente consapevole che stiamo parlando di 34 professori d´orchestra tutti di riconosciuta professionalità, chiamati negli anni attraverso regolari audizioni - dice la sovrintendente Bonafede - ma per assumerli a tempo indeterminato bisogna prima appurare se le attuali norme vigenti ci permettono di farlo, per questo abbiamo interessato l´avvocatura dello Stato, e poi serve la copertura finanziaria». Impresa titanica considerando il bilancio della fondazione. «Alcuni dei 34 musicisti precari hanno già accumulato con l´Oss 18 anni di anzianità. Il più ''giovane'' lavora da sei - dice Angela Biondi della Slc Cgil - A Capodanno, per la prima volta da quando esiste l´orchestra, abbiamo dovuto rinunciare a organizzare il concerto. È stata una grande umiliazione».
La Cgil ha già proclamato lo stato di agitazione e chiede un incontro all´assessore regionale al Turismo, Giovambattista Bufardeci, che dell´Oss è il presidente. «Chi ha male amministrato la fondazione deve pagare - attacca Claudio Sardisco, della Fials - Non è possibile che davanti al crac economico non si trovino i responsabili. I precari vanno stabilizzati, la fondazione si attivi per accendere un mutuo e provveda a far pagare chi colpevolmente ha amministrato male». Chi amministra oggi l´Oss ha intanto appurato, riportandolo in bilancio, che nel 2008 le vendite - tra botteghino e abbonamenti - sono diminuite di 120 mila euro. Sono crollati anche i proventi legati agli sponsor.
L´orchestra prevedeva di incassare 50 mila euro. Se tutto va bene ne raccoglierà poco più di 10 mila. Alla base del debito c´è soprattutto il mancato pagamento dei contributi. Grazie a un accordo con la Serit la fondazione ha ottenuto di porte ripianare il buco con 72 rate mensili da 159 mila euro ciascuna, dopo aver versato in unica soluzione 1,6 milioni. Prima che ai direttori d´orchestra, l´Oss dovrà rivolgersi ai direttori di banca.
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