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05/06/2013 - Precari, Venturino (Ars): ''Stop temporeggiare e appellarci a proroghe''
Roma, 5 giu (Prima Pagina News) “Non possiamo permetterci di temporeggiare ancora ed appellarci alle proroghe”. Risponde così il Vice Presidente dell’Ars Antonio Venturino alla collega parlamentare del Partito Democratico Mariella Maggio che aveva definito la proposta del DDL salva precari di Venturino come improntata su “elementi normativi vecchi, ormai impugnati”. Venturino esprime la necessità che la Regione non possa andare da sola per la soluzione della vicenda, “occorre infatti – dice Venturino- una concertazione con Roma. Bisogna capire cosa la collega Maggio intenda su riferimenti normativi vecchi in quanto la proposta del ruolo unico ad esaurimento non è stata oggetto ultimamente degli interventi del Commissario dello Stato”. Lo stesso ddl n.645 del governo Lombardo e le impugnative del Commissario dello Stato riguardavano soltanto l’estensione dei benefici di legge anche al periodo trascorso dai lavoratori impegnati in attività socialmente utili. “Secondo noi - prosegue Venturino- la mozione del PD si basa sull’ennesima proroga, addirittura di tre anni e sempre nelle more della stabilizzazione. Ribadiamo che una proroga del genere era stata già concessa dalla stessa legge regionale n. 24 del 2010 per due anni, sempre nelle more della stabilizzazione. Gli Enti hanno soprasseduto alla possibilità di proroga e non hanno ugualmente stabilizzato alcun lavoratore. Se analizziamo la mozione del PD però è possibile trovare analogie col nostro ddl, dato che si parla di un concorso riservato alla stessa platea di precari, si tiene conto della professionalità acquisita, della temporalità del rapporto di lavoro e dell’anzianità contrattuale con una riqualificazione di un rapporto di lavoro già esistente, così come già previsto dalla legge Prodi. È la proroga di tre anni proposta dal PD, a non convincere, dato che è questa ad essere superata dal punto di vista legislativo. Secondo la normativa comunitaria infatti i rapporti a termine, tra proroghe e rinnovi non possono superare i 36 mesi continuativi. Noi - conclude Venturino - siamo aperti a qualsiasi confronto con tutte le organizzazioni, forze politiche ed istituzioni che vogliano risolvere in maniera definitiva la questione. Chi si appella al patto di stabilità infine dovrebbe tener conto che non è condizione ostativa in quanto si agisce ad invarianza dei saldi di finanza pubblica
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