27/06/2013 - Stabilizzazione precari, Uil Fpl: “Pronti ad aiutare governo Crocetta”
La situazione dei precari siciliani e catanesi è alquanto anomala ed è per questo che la Uil Fpl, con il suo segretario provinciale Stefano Passarello, pretende più attenzione da parte della Regione per cercare di districare questa matassa e mettere la parola fine a una vicenda che va avanti da anni e anni, considerando anche che non tutti i lavoratori degli enti locali vengono trattati in egual maniera e che in alcuni comuni non é stata consentita la progressione orizzontale dei contratti in essere.
L’Italia, poiché Stato membro dell’Ue, è soggetta all’applicazione della normativa europea: molti segretari comunali invece di applicare le leggi le interpretano a loro piacimento, con la conseguenza di bloccare molte volte processi che potrebbero far snellire il bacino del precariato. Proprio i precari più volte hanno esposto al sindacato le loro perplessità e le paure del futuro considerando che ancora non è noto cosa accadrà.
“Vogliamo tranquillizzare i lavoratori ed è per questo – dice Stefano Passarello – che il sindacato è loro vicino in questa difficile battaglia della stabilizzazione. Se molti enti locali funzionano è anche grazie e soprattutto alle diverse mansioni che svolgono i precari che dunque vanno tutelati sia come forza lavoro che come uomini che temono per il loro domani”.
C’è da evidenziare come la precarietà in Sicilia sia legata a una legislazione vecchia di 20 anni: “in Italia ci sono numeri diversi rispetto alla Sicilia – dice Luca Crimi, dirigente regionale della Uil Fpl - ed è per questo che occorre una legge deroga per affrontare la situazione in maniera fattiva e sinergica con le organizzazioni sindacali”.
La Uil proprio per questo attende il secondo tavolo tecnico col governo regionale: “un confronto doveva esserci lo scorso 24 giugno – dice ancora Crimi – ma per l’ennesima volta siamo rimasti in attesa di una convocazione che non è mai arrivata. Noi ovviamente come sindacato siamo pronti e siamo soprattutto in grado di aiutare la Regione nella formulazione della legge e nella definizione di un percorso che una volta per tutte porti alla stabilizzazione di questo esercito di precari”.
A tal proposito sia Passarello che Crimi evidenziano come la stabilizzazione in realtà da tempo poteva essere fatta ma purtroppo “per varie vicissitudini politiche locali non si è mai voluta attuare: purtroppo il precariato è soggetto a una volontà politica locale che anziché aiutare blocca questi processi come spesso denunciato dalla Uil Fpl”. Che da tempo punta il dito contro quei sindaci che avevano la possibilità a partire dal 31 dicembre 2010 di effettuare la stabilizzazione ma non lo hanno fatto: “questi primi cittadini sono da considerarsi colpevoli nel non aver fatto finire questa annosa vicenda. E oggi con i vincoli della legge Fornero sono di più gli ostacoli da affrontare ma non per questo i sindacati si arrendono e non lo farà certamente la Uil Fpl”.
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