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21/07/2013 - L' ALTRA FACCIA: Ester Bonafede a Caltavuturo per il nodo precari
“E’ indubbio che la Regione non vuole e non deve dimenticarsi del rapporto con gli Enti Locali, perché la Sicilia è composta dagli Enti Locali e non possiamo far venir meno questa osmosi. Tutti i lavoratori precari sono necessari, indispensabili, non sono una zavorra, ma sono una risorsa e quindi un patrimonio di competenze e di sapere che non può essere sottratto alla comunità e che va tutelato”. Così ha esordito l’Assessore regionale al Lavoro, alla Famiglia e alle Politiche Sociali Ester Bonafede lo scorso 12 Luglio, quando, presente all’incontro sui precari degli Enti Locali, organizzato dal Comune di Caltavuturo presso la sala Zucchetto del Museo Civico, ha parlato ai lavoratori precari e agli amministratori di tutto il territorio madonita e non solo. Il Comune di Caltavuturo ha al suo interno 56 unità lavorative precarie, di cui 17 unità con contratto di durata quinquennale, 24 unità con contratto annuale rinnovabile, e infine 15 unità rientranti nel regime lavoratori socialmente utili (ASU) senza contratto, si tratta dell’ormai famosa categoria dei “lavoratori in nero legalizzati” perché lavorando senza contratto ricevono solo un sussidio dall’INPS e non godono nemmeno dei diritti contributivi. Quella del precariato all’interno degli Enti Locali quindi non è soltanto un problema che attanaglia la Sicilia e che ci limitiamo ad apprendere con distacco dai media, ma è una questione importante che riguarda decine di famiglie caltavuturesi e per la quale va trovata soluzione. Basta delineare un breve profilo di questi lavoratori precari di Caltavuturo per capire che si tratta per la maggior parte di donne, di over 40 e gente che ha messo su famiglia, questo significa che difficilmente questi soggetti sono ricollocabili perso il lavoro per il quale hanno speso più di quindici anni della loro vita. L’Assessore Bonafede nel corso dell’incontro ha esposto l’azione che il governo Crocetta ha intenzione di intraprendere per risolvere la situazione: “La soluzione che proporremo e per la quale io ho già avuto un’apertura a livello nazionale è quella di pensare di agganciare ad un pacchetto di norme nazionali sul precariato una legge regionale che tenga conto delle condizioni precipue, e che non prescinda dal vincolo del concorso regionale che sarebbe molto vantaggioso per tutti i lavoratori precari”. Ha concluso dicendo: “Abbiamo stabilito delle scadenze per noi fondamentali, infatti queste norme regionali dovrebbero essere pronte entro settembre. In queste norme si ipotizza di realizzare tutto il percorso di stabilizzazione in tre anni. Con questo non vogliamo realizzare un’ulteriore proroga, ma un progetto che segua questi step. Noi non permetteremo mai a nessuno di perdere il lavoro che altri vi hanno promesso, io non ve l’ho promesso questo posto di lavoro, io ve lo garantisco !” Se si tratta di dichiarazioni e fra
si di circostanza o demagogiche non lo so, ma sono sicuro che il tempo ce lo rivelerà.
di Giuseppe Calanni Macchio
http://laltrafaccia100.blogspot.it/2013/07/ester-bonafede-caltavuturo-per-il-nodo.html
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