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19/08/2013 - La Cgil lancia l'allarme precari della Pa 150.000 rischiano il posto a fine anno
ROMA - La Cgil lancia l'allarme precari nella pubblica amministrazione: circa 150.000 persone sono a rischio rinnovo dalla fine dell'anno, sostiene il coordinatore del Dipartimento del pubblico impiego del sindacato, Michele Gentile, che avverte: «Sono lavoratori che si occupano di servizi essenziali, se non verranno rinnovati scoppierà un doppio problema sociale: per il loro futuro ma anche per i cittadini. Infatti, se non saranno fatti provvedimenti ad hoc, chi ha il contratto in scadenza il 31 dicembre e ha superato i tre anni con proroga, dovrà andare a casa lasciando scoperti servizi ''stabili'' della Pa: il governo deve intervenire con la stessa solerzia con cui ha prorogato il blocco dei contratti e degli scatti di stipendio».
«Lavoratori precari per servizi duraturi». Nel dettaglio i lavoratori a tempo determinato al 2011 sono 86.467 e lo stesso rischio c'è anche per i co.co.co (42.409) e, in misura minore, per i lavoratori interinali (9.346) e per gli addetti a lavori socialmente utili (17.998). «I precari della Pa, in particolare ''tempi determinati'' e co.co.co - dice Gentile - coprono lavori stabili senza i quali le amministrazioni pubbliche non andrebbero avanti. Dunque, di fatto, sono tempi indeterminati senza diritti. Lavoratori precari per servizi duraturi, e questa è la peculiarità del sistema pubblico rispetto a quello privato».
«Situazione inaccettabile». «Di qui la necessità di mantenere il rapporto di lavoro anche oltre la scadenza ma nello stesso tempo occorre, come fece Prodi nel 2006-2007, individuare percorsi rispettosi dei principi costituzionali che però rendano duraturo questo rapporto di lavoro. Fino a oggi abbiamo avuto gli stessi servizi pubblici con minor numero di persone e con molti rapporti di lavoro precari che alla loro scadenza determinano la chiusura dei servizi. Questo è inaccettabile e deve finire. Altrimenti si determinera' un doppio problema sociale, per i cittadini e per questi lavoratori. Occorre con la massima urgenza costruire un percorso che riapra le assunzioni a tempo indeterminato con scelte mirate e che riveda lo sblocco dei contratti di lavoro a tempo determinato nonché' la chiusura di quell'obbrobrio giuridico rappresentato dai vincitori di concorso che non possono essere assunti. Ci saremmo aspettati che, con la stessa solerzia con cui il governo si e' fatto carico del provvedimento del blocco dei contratti varato da Berlusconi nel 2011, avesse affrontato anche il tema dei precari che resta comunque, insieme al rinnovo dei contratti, l'obiettivo politico dell'autunno».
Con il nuovo blocco degli stipendi in fumo 4.100 euro per gli statali. In 5 anni, dal 2010 al 2014, gli statali vedranno andare in fumo complessivamente 4.100 euro. La stima e' fornita dal coordinatore del Dipartimento del pubblico impiego della Cgil, Michele Gentile, dopo il via libera definitivo da parte del Cdm al regolamento che proroga al prossimo anno il blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti .
http://www.ilmattino.it/economia/cgil_lavoro_precari_rischio/notizie/316133.shtml
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