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03/09/2013 - Siracusa L'ex presidente della Provincia Bono sulla stabilizzazione dei precari: ''Siracusa un'oasi felice''
Dichiarazione dell'ex Presidente della Provincia di Siracusa, Nicola Bono, in merito alla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione:
La cronaca nazionale di questi giorni riferisce di provvedimenti del Governo, promossi dal Ministro D’Alia, tesi alla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, obiettivo che però in Sicilia, con questi provvedimenti, potrà essere raggiunto solo da 2-3 mila persone rispetto agli oltre 25 mila dipendenti precari dei Comuni, delle Province e della Regione.
Il Governatore Crocetta, riferiscono i giornali, è volato a Roma per ricercare con il Ministro D’Alia soluzioni che consentano a tutti i precari siciliani di essere stabilizzati dopo decenni di contratti a termine.
Le proposte in discussione riportate dai cronisti, però, sembrano peggiori dei mali.
Si parla di trasformare i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato part-time, con riduzione dell’orario di lavoro dalle attuali 24 a 18 ore settimanali, riducendo conseguentemente i già striminziti stipendi da 800 a 600 euro al mese, e barattando così la stabilità lavorativa con l’aumento dell’insufficienza economica.
Se questa dovesse essere la soluzione, per scongiurare il licenziamento che è previsto alla scadenza dei contrattti entro il 31 dicembre prossimo, ancora una volta non saranno centrati gli obiettivi di valorizzare la professionalità dei lavoratori precari e di riscattare intere generazioni dalla dipendenza da potentati politico-clientelari che, invero, avranno sempre vita facile sino a quando sopravvivranno precari e stipendi da fame. In questo desolante panorama, le famiglie dei 331 precari della Provincia Regionale di Siracusa costituiscono un’oasi felice.
Infatti, le richieste sindacali di stabilizzazione, avanzate già nel 2010, hanno trovato sensibile l’Amministrazione dell’epoca, di cui mi onoro essere stato al vertice, così che, non senza sforzi né pesanti sacrifici, con il primo gennaio del 2011, tutti i 331 dipendenti precari sono stati assunti dalla Provincia di Siracusa con contratti a tempo indeterminato che, non solo hanno mantenuto l’intero monte ore lavorativo di 27 ore la settimana fino a quel momento stabilito, ma che, nel corso dello stesso anno, sono stati modificati per elevare le ore settimanali a 28 incrementando, di conseguenza, anche se di poco, lo stipendio mensile. Per questo, insieme alla Provincia di Palermo, quella di Siracusa è l’unica a non avere precari in organico, avendo già provveduto alla loro integrale stabilizzazione.
I 331 lavoratori ex precari, che da oltre 15 anni prestano servizio presso la Provincia di Siracusa, quindi già da qualche anno non vivono con l’ansia dell’incertezza per il futuro e inoltre possono contare su 28 ore lavorative alla settimana, ben 10 in più di quelle che i loro colleghi dei Comuni e delle altre Provincie siciliane rischiano di dovere accettare per essere stabilizzati, secondo l'accordo Crocetta-D'Alia.
Vero è che anche la Provincia di Siracusa, da 2 mesi, paga con ritardo gli stipendi dei propri dipendenti, così come è successo già da qualche tempo a molti Comuni e di recente anche a molte Provincie siciliane, ma contrariamente alla stragrande maggioranza degli altri enti, la Provincia di Siracusa non avrebbe avuto alcun problema di liquidità se la Regione avesse mantenuto l’impegno, previsto per legge, di contribuire al pagamento degli stipendi proprio del personale precario stabilizzato.
Come molti altri, malgrado la propaganda sempre attiva del Presidente, anche detto impegno è stato disatteso dalla Regione, così che la Provincia di Siracusa, per pagare mensilmente gli stipendi ai propri dipendenti, dal 2011 anticipa le somme che la Regione dovrebbe versare per legge, maturando un’esposizione creditoria che, ad oggi, supera i 15 milioni di euro. Malgrado le oggettive condizioni di vantaggio, ciò non significa che le aspettative degli ex lavoratori precari della Provincia di Siracusa siano del tutto soddisfatte.
Rimane ancora da raggiungere il traguardo delle 36 ore lavorative settimanali, nonché quello del riconoscimento giuridico della loro professionalità, frustrata dal loro inquadramento nelle sole categorie B1 e B3,che ha costituito una priorità della mia amministrazione e che, se la Regione non fosse stata matrigna, in parte avremmo potuto risolvere.
Mi auguro che tale esempio di buone pratiche amministrative della Provincia Regionale di Siracusa, illumini le scelte che presto dovranno essere assunte in materia.
http://www.siracusanews.it/node/40622
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