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10/10/2013 - Precari pubblici, spiragli di speranza Reazioni contrastanti a norma Senato
Si aprono spiragli per i precari pubblici siciliani grazie alle modifiche alle norme nazionali approvate dal senato della repubblica. Si tratta di un provvedimento che dovrà ora passare alla Camera ma che, una volta approvato, permetterà la stabilizzazione dei precari siciliani considerati “a rischio”.
Reazioni contrastanti dal mondo politico e da quello sindacale anche se non tutti considerano sufficiente la norma così come è stata modificata.
“L’approvazione da parte del Senato della Repubblica delle norme che consentiranno la stabilizzazione dei precari siciliani è la conferma di quanto diciamo da anni ovvero che una soluzione al precariato doveva giungere da Roma – dice il deputato di Articolo 4 Lino Leanza -Il risultato raggiunto al Senato è figlio della collaborazione istituzionale fra maggioranza ed opposizione alla regione come in Parlamento e fra governo siciliano e governo centrale. Un modello di collaborazione che deve essere esportato a tutti i grandi temi siciliani ed italiani”.
Anche per la Uil l’approvazione dell’emendamento al Senato sulla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione in Sicilia ‘e’ un risultato positivo”. “Adesso – dice il segretario regionale della Uil Claudio Barone – occorre subito avviare un confronto con i sindaci, la Regione, e i sindacati. Le stime del governo per la stabilizzazione dei precari vanno verificate e polemiche preventive non servono”. “E’ necessario – aggiunge- conoscere le singole realta’ e le specificita’ dei singoli comuni per individuare soluzioni per mettere la parole fine al precariato in Sicilia e per questo e’ importante coinvolgere i sindaci in questo processo”.
Critica, invece, la fp Cisl ”Proclamare che il 70% del personale precario degli enti locali possa essere stabilizzato non corrisponde al vero- dice il segretario regionale della Fp Cisl, Gigi Caracausi – l’emendamento è un piccolo passo in avanti – prosegue il sindacalista – Condividiamo la previsione di costituire un bacino unico regionale per i precari, anche perche’ questa proposta era stata avanzata proprio dalla Cisl, individuando un percorso che in cinque anni portasse alla stabilizzazione di tutto il personale precario della regione”. E’ chiaro che la questione deve essere affrontata – aggiunge – ancorandola alla riforma delle province”.
Addirittura più dura la Cgil per la quale il governo Crocetta ”fa annunci farsa e burla, che rischiano di mettere scompiglio”. “Gli annunci dell’assessore Valenti sono solo strumentali e fuori luogo. Non e’ vero che il 70% dei precari potrà essere stabilizzato – dice il segretario della Funzione pubblica della Cgil, Michele Palazzotto – Le proposte contenute nell’emendamento passato al Senato, che contiene come unica nota positiva la proroga di 12 mesi dei contratti, sono un atto dovuto tra l’altro, non sono frutto di concertazione con i sindacati”. Parlando della previsione di un bacino unico regionale, Palazzotto aggiunge “e’ un’ idea valida, ma serve un tavolo con il governo per discutere anche di questo, occorre avviare un percorso piu’ serio per far uscire dal ricatto della proroga migliaia di persone e l’auspicio e’ che il governo ci convochi al più presto”.
“Siamo impegnati a presentare emendamenti – aggiunge ancora il segretario della Fp Cgil in Sicilia – che prevedano il rinnovo automatico dei contratti in scadenza, uno sul bacino unico per contrattisti e Lsu ed uno per individuare un punteggio che attesti la professionalità acquisita da chi ha lavorato per 23 anni nelle fasce A e B”
“Il testo sulla stabilizzazione dei precari deve essere ulteriormente integrato in alcune parti, altrimenti il percorso per i precari siciliani è a rischio – sostiene invece – Mariella Maggio, deputato regionale del PD e vicepresidente della commissione Lavoro all’Ars – bisogna superare il vincolo che oggi impone agli enti non assumere in quota superiore al 40% dei pensionamenti dell’anno precedente. In secondo luogo bisogna riconoscere che il principio di ‘adeguato accesso dall’esterno’ è già stato assicurato per le unità delle categoria A e B, assunte attraverso i criteri della ‘legge 56’. Infine è necessario prevedere che la selezione per le categorie C e D avvenga attraverso concorsi pubblici banditi dalla Regione in ambito provinciale”.
http://palermo.blogsicilia.it/precari-pubblici-spiragli-di-speranza-reazioni-contrastanti-a-norma-senato/213354/
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