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28/10/2013 - StatoRegione, braccio di ferro sui precari
«IN assenza di risparmi di spesa, un' ulteriore proroga
generalizzata a tempo determinato appare difficilmente
sostenibile in termini finanziari». All' origine della norma
votata alla Camera, che rende di fatto impossibile la
stabilizzazione e rischia di far saltare anche la proroga
dei contratti per 24 mila precari siciliani, c' è una
relazione della Ragioneria dello Stato che boccia i conti
della Regione.
Elaborato il 18 ottobre, il rapporto punta il dito sull'
assenza di un percorso di riduzione del bacino
dicontrattisti e lsu di Regione ed enti locali: «La
sterilizzazione della spesa per le proroghe dei contratti si
legge avrebbe
un effetto espansivo della spesa
complessiva di personale, con effetti fortemente negativi
per gli equilibri di bilancio degli enti. Un ulteriore regime
generalizzato di proroga pone, inoltre, le basi per una
futura inevitabile stabilizzazione, per la quale non
sembrano sussistere adeguate risorse».
Sotto accusa finisce quindi la Regione, criticata per l'
incapacità di tagliare le spese ma anche pernon aver
fatto in questi anni neppure un censimento preciso del
bacino dei precari: «Non fornisce clementi di dettaglio in
ordine alla tematica in esame, limitandosi a fornire elementi meramente descrittivi».
Una bocciatura, quella della Ragioneria, spiegata dal ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D'
Alia: «In questi anni la spesa non è calata, certo non per colpa del governo Crocetta: le osservazioni
partono dal presupposto che ogni intervento va accompagnato da un percorso di risanamento e
direvisione della spesa che in Sicilia è stato eluso negli anni passati».
Da Roma, però, non arrivano spiragli per salvare i precari dell' Isola: «Il governo nazionale sostiene
D'
Alia ha
fatto tanto e ha fatto la sua parte. Abbiamo previsto la proroga di tutti contratti fino al 2016 se la
Regione attiverà le procedure sulla riorganizzazione dei servizi delle amministrazioni e se avvierà già
dalla prossima manovra economica una politica dei tagli di spesa che servono a coprire stabilmente le
assunzioni dei precari». Il ministro dell' Udc punta il dito contro le occasioni mancate dalla Sicilia: «Nel
2006 e 2007 lo Stato è intervenuto con una legge per stabilizzare i precari, compresi quelli siciliani, e
non è stata utilizzata, nel 2010 è intervenuto con una legge per consentire la stabilizzazione dei precari
della Regione a fronte di tagli mai fatti».
Nel conto alla rovescia per l' inserimento di modifiche al testo, che dovranno arrivare entro mercoledì, la
Regione ha avviato un censimento per capire quanti Comuni potrebbero rispettare le condizioni previste
almeno per le proroghe dei precari: «Occorre una verifica spiega
l' assessore al Lavoro, Ester
Bonafede entrando
nel merito del rispetto del patto di stabilità in ogni Comune. Ci risulta un quadro
molto eterogeneo, senza contare che ancora la maggior parte degli enti ancora non ha neppure
approvato il bilancio. È una situazione più che preoccupante, perché la proroga è tecnicamente prevista
ma la stragrande maggioranza non potrà garantirla, anche perché la pianta organica manca o non è
adeguata ».
Domani la questione verrà affrontata dalla giunta regionale, che potrebbe suggerire emendamenti alla
norma, tra i quali un' ipotesi di mobilità dei lavoratori tra i Comuni: «Non è immaginabile mandare a
casa 24 mila persone dice
l' assessore ma
se i criteri resteranno questi sarà impossibile prorogare
tutti i contratti».
Repubblica Palermo edizione del 27/10/2013
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