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28/10/2013 - D' Alia avverte: «I precari in Sicilia sono a rischio senza duri tagli di spesa»
PALERMO. «I precari siciliani della pubblica
amministrazione sono a rischio se la Regione
Siciliana non avvierà, già dalla prossima
manovra economica, un percorso di tagli di
s p e s a c h e s e r v o n o a f i n a n z i a r e l e
stabilizzazioni». Da Palermo, dove ieri si è
riunito il comitato provinciale dell' Udc, il
ministro della Funzione pubblica, D' Alia, ha
affrontato ancora una volta il nodo precari: in
Sicilia sono ancora circa ventimila quelli da
stabilizzare. I contratti di questo vero e proprio
esercito di lavoratori sono stati prorogati fino al
2016, ma adesso la palla passa a palazzo d'
Orléans.
«L' assunzione a tempo indeterminato è
ancora possibile», ha detto D' Alia, che però
ha subito aggiunto: «C' è bisogno di un tavolo
a livello regionale. Il governo nazionale ha fatto
tanto e non hai mai fatto mancare la propria
disponibilità. Continuerà a lavorare con il
presidente, Crocetta, per dare una mano, ma è
chiaro che c' è la necessità che anche la
Regione intervenga e lo faccia subito. È in
corso di conversione il decreto legge che
affronta il problema per oltre centoventimila
persone in tutta Italia, comprese quelle che
hanno rapporti di lavoro flessibile in Sicilia. In
modo particolare, sia al Senato sia alla Camera, si è intervenuti con una norma specifica che riguarda il
precariato in Sicilia, nei limiti di ciò che le leggi dello Stato consentono di fare, prorogare i contratti a
termine nella pubblica amministrazione, anche per i precari siciliani, a condizione che la Regione faccia
ciò che purtroppo e
questo non è sicuramente responsabilità del governo Crocetta non
ha fatto nel
2010: avviare un percorso di tagli di spesa che servissero a finanziare le stabilizzazioni. Speriamo che
questa sia la volta buona».
Secondo il ministro D' Alia, la mancata stabilizzazione dei precari siciliani è frutto di un' operazione
«politicamente criminale». «Questa genteha sottolineato in
tutti questi anni è stata tenuta sotto scopa
da politici senza scrupoli che a ogni campagna elettorale si sono presentati per chiedere voti». Una
situazione che ha messo a rischio la sopravvivenza stessa degli enti locali: «La stabilizzazione dei
precari ha
aggiunto è
legata in via esclusiva a una politica di risanamento economico e finanziario
della Regione. Bisogna evitare che la stabilizzazione diventi un modo per far saltare in aria i Comuni
siciliani»
Nella sua tappa a Palermo, ieri D' Alia, capo dell' Udc, ha confermato il suo sostegno al governo
Crocetta. E sulla mozione di sfiducia, presentata dai deputati del M5S e della Lista Musumeci, che sarà
discussa martedì all' Ars, si è così espresso: «Noi sicuramente non siamo interessati e comunque mi
sembra difficile che passi».
Quindi, ha definito incomprensibili le richieste di rimpasto avanzate dal Pd: «Perché si dovrebbe fare?
», si è domandato davanti alla platea di dirigenti e militanti dell' Udc. «Tutto ciò è incomprensibile e non
fa altro che alimentare l' antipolitica e il grillismo». Tuttavia, ha proseguito, «noi dell' Udc abbiamo
lavorato per unire la coalizione in Sicilia e l' elezione di Cracolici alla presidenza della prima
commissione dell' Ars, mi pare un segno significativo».
Intanto l' Udc, sul fronte interno, ha avviato un percorso verso la «costituzione della sezione Italia
del
Ppe». Lo Scudo crociato comunque, ha concluso D' Alia, «non è destinato a scomparire. I sondaggi ci
danno in crescita del doppio, rispetto alle politiche, nel giro di un paio di mesi. Forse la sparizione dalla
scena politica è una questione che riguarda altri».
La Sicilia edizione del 27/10/2013
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