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28/10/2013 - Precariato, si ricorre al solito ''tavolo tecnico''

P A L E R M O . I p a r t i t i a l g o v e r n o s o n o praticamente gli stessi, in Sicilia come a Roma, ma ognuno si tira fuori dal gioco delle responsabilità e si scarica tutto... sul morto, ossia sui governi precedenti che non hanno operato, ignorando che in quei governi c' erano tutti gli stessi protagonisti di oggi. Vale per l' Udc come per il Pdl e non è escluso il Pd che, con appoggio esterno o interno è stato della partita. Il dato beffa adesso è che i precari possono solo sperare nel miracolo. Chi scucirà i tanti soldini che ci vogliono? Sulla stabilizzazione dei precari degli enti locali, che in Sicilia conta un bacino di circa 24 mila persone, ieri a Palermo il ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, G i a n p i e r o D ' A l i a h a d e t t o : « I l g o v e r n o nazionale ha fatto tanto e ha fatto la sua parte. E' in corso di conversione un decreto legge che affronta il problema per oltre 120 mila persone in tutta Italia, comprese quelle che hanno rapporti di lavoro flessibile in Sicilia e sia in Senato che alla Camera si è intervenuti con una norma specifica che riguarda il precariato nella Regione siciliana nei limiti di ciò che le leggi dello Stato consentono di poter fare; e cioè prorogare i contratti a termine nella pubblica amministrazione anche per i precari siciliani a condizione che la Regione faccia, quello che purtroppo non ha fatto nel 2010, e cioè avviare un percorso di tagli di spesa che servissero a finanziare le stabilizzazioni. E questa ha sottolineato non è responsabilità del governo Crocetta. Nel 2006 e 2007, lo Stato è intervenuto con una legge per stabilizzare i precari, compresi quelli siciliani e non è stata utilizzata, nel 2010 è intervenuto con una legge per consentire la stabilizzazione dei precari siciliani ma non è avvenuto, speriamo che questa sia la volta buona». Parlando ancora del tema della stabilizzazione D' Alia ha sottolineato: «con i parlamentari del Pdl dell' Udc e del Pd abbiamo pensato a una norma sulla stabilizzazione dei precari siciliani che ovviamente non può andare in contrasto con le leggi statali, con la Costituzione e con il parere della Ragioneria generale, che ha detto con chiarezza che le risorse, per stabilizzare i precari siciliani e per evitare che la stabilizzazione diventi un modo per far saltare in aria i comuni, debbano essere legate in via esclusiva a una politica di risanamento economico e finanziario della Regione, che servono a finanziarla. Abbiamo previsto la proroga di tutti contratti fino al 2016 ha aggiunto il ministro se la Regione attiverà le procedure sulla riorganizzazione dei servizi delle amministrazioni e se avvierà già dalla prossima manovra economica una politica dei tagli di spesa che servono a coprire stabilmente le assunzioni dei precari». Quanto allo stato di agitazione del personale precario promosso da alcuni sindacati ha concluso: «Mi sembra eccessiva una reazione rispetto ad un tema che è stato affrontato e su cui il governo ha fatto la sua parte» . E la soluzione, utile sempre a prender tempo e stemperare le tensioni è...il tavolo tecnico. Gazzetta del Sud edizione del 27/10/2013


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