|
New
|
|
|
30/10/2013 - Capo d'Orlando, deficit di cassa e precari troppo costosi: la Corte dei conti bacchetta il Comune
CAPO D'ORLANDO. Deficit di cassa e ricorso alle anticipazioni di tesoreria per 365 giorni, con uno scoperto di 2,3 milioni di euro. Scarsa capacità di riscossione delle entrate da recupero dell'evasione per Ici, Tarsu e altri tributi. Residui attivi risalenti anche a prima del 2007 per un totale di 1,2 milioni di euro. ''Non corretto utilizzo dei servizi per conto terzi'' per tre voci, con un totale di quasi 80 mila euro. Ma, soprattutto, ''incidenza della spesa per il personale sulla spesa corrente di oltre il 55%, in presenza di proroghe dei contratti di lavoro a tempo determinato per 134 unità di personale''. Sono i rilievi mossi dalla Sezione di controllo della Corte dei conti al Comune di Capo d'Orlando per il bilancio consuntivo 2011 e quello di previsione 2012. Con la deliberazione 284/2013, depositata il 17 ottobre scorso e già notificata al presidente del Consiglio comunale, a sindaco e al collegio dei revisori, i giudici contabili danno 60 giorni di tempo per comunicare le misure adottate ''per il superamento delle criticità evidenziate''.
Troppi precari
Nella relazione approvata dopo l'adunanza del 10 ottobre, durante la quale è stato ascoltato il responsabile dei servizi finanziari del Comune, Antonino Colica, il consigliere Giuseppa Cernigliaro ha puntato i riflettori sull'alta incidenza della spesa per il personale, fenomeno in massima parte dovuto alla presenza di personale a tempo determinato. ''Infatti - si legge nel documento - a fronte di 86 unità con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, operano ben 141 contrattisti a tempo determinato parzialmente sussidiati dalla Regione. Tale circostanza rappresenta un fattore di eccessiva rigidità strutturale del bilancio che incide negativamente sull'efficienza e sull'efficacia della gestione in quanto limita notevolmente le risorse che il Comune può impiegare per le proprie finalità istituzionali''. La Cernigliaro segnala ''un evidente squilibrio sotto il profilo organizzativo dal momento che l'Ente affida lo svolgimento dei propri servizi a personale che è composto, per oltre il 62%, da personale precario. Complessivamente - aggiunge - i lavoratori impiegati presso il Comune superano nettamente i posti disponibili in dotazione organica, pur tenuto conto del personale con attività a tempo parziale''. Da qui l'invito ad utilizzare ''tutti gli strumenti a disposizione per riequilibrare gradualmente il rapporto tra gli oneri per il personale e la propria spesa corrente''.
Salati interessi bancari
Altro capitolo corposo della relazione è quello sulla ''cassa''. Da una parte, infatti, la Sezione di controllo rileva che ''il frequente ricorso all'anticipazione di tesoreria (confermato anche nell'esercizio 2012 per un importo rilevante) produce un aggravio finanziario per l'Ente, derivante dagli interessi passivi che maturano sulla somma concessa in anticipazione per il periodo di utilizzo''. E sottolinea che ''la necessità di attivare stabilmente l'anticipazione di cassa costituisce il sintomo di un chiaro squilibrio nella gestione di competenza''. Poi risale alla causa sottolineando che ''il deficit di liquidità trova origine nella insufficiente riscossione delle entrate proprie dell'Ente''. ''Appare quanto mai necessario - è la conclusione - che l'Amministrazione provveda ad adottare tutte le misure possibili per massimizzare le entrate, a cominciare dalla pronta riscossione dei tributi''. Secondo i giudici contabili, inoltre, ''la scarsa capacità di riscossione dei residui attivi (specie se di antica formazione) si connette strettamente alla questione della crisi di liquidità''. Da qui la necessità di ''un riaccertamento straordinario di tale tipologia di residui, al fine di espungere dal bilancio quelli che non presentano il carattere della sicura esigibilità''.
di ANTONIO DI GIOVANNI
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/messina/dettaglio/articolo/gdsid/298452/
|
|
|
|
|
|
|
Motore di Ricerca
Newsletter
|
|