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02/11/2013 - I lavoratori Asu della Sicilia il 12 novembre a Palermo scenderanno in Piazza per il loro Futuro

Di seguito comunicato stampa dell' Associazione comitato regionale Asu : Com’è noto, dopo un lungo iter tanto sentito e discusso, il D.L. 101/2013 il 30 ottobre 2013 è stato convertito nella legge n. 125/2013. S’è vero che con questa legge si aprono nuove possibilità di assunzioni, la cassazione degli emendamenti deliberati in prima istanza al Senato, che prevedevano alcune deroghe ai vincoli di finanza pubblica, rendono di fatto quasi impossibile la stabilizzazione dei precari e del personale, considerato, impegnato in ASU, DI FATTO IMPIEGATO COME IL RESTO DEL PERSONALE. L’allarme per questo atto è risuonato talmente forte che il presidente Crocetta ha istituito una “Unità di Crisi”, nella quale oltre agli assessori all’economia, al lavoro ed alla funzione pubblica, sono stati invitati i sindacati confederati. Dagli organi di stampa trapela che c’è lunghezza di intenti fra tutte queste figure e qualcuno ha ipotizzato addirittura di fare le barricate contro il governo nazionale, qualora non si ottenga quello che potrebbe evitare una vera macelleria sociale. Qualora la situazione fosse stata poco drammatica, va sottolineato che il mese di ottobre, in pagamento in questi giorni, è l’ultimo pagamento dell’anno. Oggi il personale ASU è considerato alla stregua di un freddo numero da computare nel calcolo del Patto di Stabilità, il quale avendo raggiunto il tetto massimo, blocca ulteriori pagamenti. Altro che l’essere umano al centro della vita, altro che non fare macelleria sociale!!! Considerato quanto sopra scritto e che ad oggi i sindacati confederati continuano a parlare solo dei precari e non degli ASU, senza ribadire ancora una volta i motivi della mancanza di interesse dei sindacati confederati stessi e dei politici a risolvere la questione definitivamente, la situazione non ci fa stare tranquilli anzi pensare ad un Natale senza soldi, ci terrorizza!!! La sensazione è che, a partire dal Ministro D’Alia a tutti gli altri attori di questa assurda situazione perpetrata ai nostri danni da 16 anni, stanno giocando al ribasso. Mentre noi chiediamo il riconoscimento del nostro lavoro, come diritto ribadito dalla Comunità Europea, questi propongono di mandarci a casa. Gioco fatto quasi tutti gli anni, ma ad oggi ancora più pericoloso per noi a causa della congiuntura internazionale. Sentiti i colleghi un po’ per tutta la Regione, è scaturita forte la volontà di far sentire la nostra voce, pertanto il 12 novembre scenderemo in piazza a manifestare per avere risposte chiare e positive!!! Non permettiamoglielo più! Uniti ed organizzati il 12 novembre tutti a Palermo!!!


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