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04/11/2013 - Precari, Leanza tuona: «D' Alia superbo e incapace»
PALERMO. Per i circa 20 mila precari degli
enti locali ancora si è alla ricerca della ricetta
giusta. Ne sapremo di più in settimana dopo
gli incontri romani tra il presidente della
Regione Rosario Crocetta, il presidente del
Consiglio, Enrico Letta (nell' ambito del
confronto sui problemi di Lampedusa) e il
ministro della Pubblica amministrazione e
Semplificazione, Gianpiero D' Alia. Almeno per
porre fine allo scaricabarile tra la capitale e
Palermo. Ma più che uno scaricabarile sembra
assistere a polemiche nell' ambito della
maggioranza regionale con l' ovvio rincalzo
dell' opposizione.
Preso di mira è il ministro D' Alia che è anche
l e a d e r d e l l ' U d c s i c i l i a n a , p a r t i t o d e l l a
coalizione di maggioranza. Lo attacca Lino
Leanza, massimo esponente e fondatore di
Articolo 4 che all' Assemblea regionale ha un
peso determinante per la tenuta del governo
C r o c e t t a . P o c h e m a e s p l o s i v e p a r o l e :
«Incredibile come i pregiudizi, la superbia e l'
incapacità del ministro D' Alia mettano a
rischio i 20mila precari siciliani. Senza
parole», scrive su Twitter Lino Leanza.
V e n t u n o p a r o l e , a r t i c o l i e p r e p o s i z i o n i
compresi, che lette in superficie, sembrano
avere il senso di una energica sollecitazione. Lette al retrogusto, fanno affiorare una carica al tritolo.
Incalza il PdsMpa
che non cambia obbiettivo, sebbene abbia ben altro significato, provenendo dall'
opposizione. Dice Vincenzo Figuccia: «Sui precari regionali ho l' impressione che in politica la mano
destra non sappia cosa faccia la mano sinistra. La legge D' Alia prevede infatti che il 50% dei posti
vengano riservati agli attuali precari che reggono in piedi tutte le macchine comunali siciliane, e l' altro
50% venga destinato a nuove assunzioni. Peccato però che per il blocco delle assunzioni, dettato dalla
Legge di stabilità, non si possa ricorrere a nuovo personale, ma nemmeno alla stabilizzazione o alla
proroga dei già esistenti». E incalza: «Viene da pensare che questo testo sia stato pensato per la
Scandinavia e non per l' Italia, tanto meno per la Sicilia. È bene sapere che a breve i precari siciliani
prenderanno tutta la politica, ministri compresi, a calci... e saranno calci nel sedere».
L' allusione di Figuccia ha un riferimento preciso: giovedì scorso, il ministro D' Alia, con toni inusitati,
aveva dichiarato: «Non intendo replicare a quanti in questi giorni, in Sicilia, hanno attaccato il governo
nazionale sulla vicenda dei precari siciliani. La ragione è semplice: non si risponde a chi è responsabile
di una politica criminale che ha devastato le finanze regionali, alimentando clientele e aspettative
impossibili da realizzare per tanta gente. Fossi un precario siciliano andrei a prendere a calci nel
sedere quei politici e quei sindacalisti che nella Regione hanno concorso a creare questo sistema fatto
di bugie, ricatti e collusione».
In coda a quelle dichiarazioni vi è la conferma di quanto detto dal presidente della Regione, e cioè che
ci sarà l' incontro romano per concordare tempi e modi di attuazione in Sicilia del decreto 101 e gli
ulteriori adempimenti che sono ad esclusivo carico della Regione.
Repubblica Palermo ed. del 03/11/2013
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