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05/11/2013 - Il futuro dei precari siciliani nelle mani di Letta
Gli oltre 20 mila precari attivi negli enti locali siciliani guardano adesso a Roma, mentre il governatore Crocetta si prepara alla missione nella Capitale dove si recherà per incontrare il premier Letta e tentare di risolvere il caso siciliano. Non sarà semplice: si tratta di garantire le proroghe a tutti i lavoratori e avviare i percorsi di stabilizzazione; un processo bloccato dal decreto sulla pubblica amministrazione poi convertito in legge, per dubbi sulle coperture offerte dalla Regione siciliana.
Un primo risultato è stato raggiunto ieri, con l’insediamento alla Regione dell’unità di crisi sui precari dell’Isola.
Di fatto, Crocetta chiederà a Letta una deroga da inserire all’approvazione della legge di stabilità.
In cambio le istituzioni e i sindacati regionali si impegneranno ad una riorganizzazione dei servizi redigendo, secondo quanto fissato dall’articolo 16 del dl 98 del 2011, il piano triennale dei servizi.
Un obiettivo che implica uno stretto e costante confronto tra Regione, amministrazioni locali, sindaci e sindacati territoriali. Il governo regionale dovrà inoltre mantenere l’impegno di spesa dedicato di 310 milioni di euro l’anno (sinora alla Regione gli stipendi dei precari sono costati 360 milioni) prevedendo nel corso degli anni a venire una riduzione secondo le disposizioni contenute nel piano triennale dei servizi.
Crocetta porterà con sé a Roma i numeri, ed ha già preparato le carte relative alla riduzione di spesa raggiunta in questi ultimi mesi su sanità, farmaci e stipendi dei dirigenti.
Il tempo stringe: i contratti della maggior parte dei precari siciliani scadranno il 31 dicembre. Entro quella data il governo regionale dovrà ottenere un piano di proroghe triennali.
http://palermo.blogsicilia.it/il-futuro-dei-precari-siciliani-nelle-mani-di-letta/219105/
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