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08/11/2013 - Fuori dal bilancio le norme sul personale bagarre all' Ars, la manovra slitta a martedì

FUORI dalla legge di bilancio tutte le norme sul personale. E in aula è bagarre. Lo scontro scoppia all' Ars, in mattinata, quando la presidenza di Sala d' Ercole stralcia sette dei 15 articoli della manovra d' autunno da 71,45 milioni di euro. Tra le misure escluse la proroga dei contratti per 45 Cocopro del dipartimento Territorio e per 7 dipendenti del Parco dei Nebrodi e un comma che vincola i fondi destinati alle Province a una serie di servizi e al personale socio assistenziale per i disabili nelle scuole. E ancora, la norma che finanzia, con 200 mila euro, gli straordinari al personale degli Ispettorati del Lavoro. Immediata la bagarre in aula, con accuse dai toni aspri. Paroleche, nel corso della giornata, si trasformano in un vero e proprio scontro istituzionale. Il primo di questo tipo, a memoria dei funzionari dell' Ars. Da una parte la presidenza di Sala d' Ercole, dall' altra la commissione Bilancio,riunita informalmente e che, in serata, firma un documento unitario (approvato da 12 dei 15 componenti) in cui d e f i n i s c e l ' a c c a d u t o « u n p e r i c o l o s o precedente » e chiede al presidente Ardizzone di «rivedere la sua decisione o, in caso contrario, di convocare immediatamente la Commissione per il Regolamento dell' Ars». Questi i fatti. In apertura di seduta,con una nota scritta consegnata in aula ai deputati, vengono stralciate dalle variazioni di bilancio sette dei 15 articoli approvati nella notte precedente più due commi dell' articolo 3 e dell' articolo 5. Norme legate al personale ma anche alle imprese, come l' articolo 9 che amplia ilimiti temporali per l' accesso al credito di imposta, spostando al 30 giugno 2014 la scadenza per realizzare gli investimenti. E ancora: la riforma per gli introiti derivanti dalle Rc Auto, il comma che sospende le graduatorie per i forestali dell' antincendio, spalmando le risorse su tutti i lavoratori; la modifica per il trasporto gratuito degli alunni della scuola dell' obbligo e delle medie superiori, l' articolo per l' interpretazione autentica in materia di proroghe di contratti; e la modifica delle norme in materia di status degli amministratori di società partecipate degli enti locali. Pezzi della manovra estrapolati «perché si legge nella nota della Presidenza non hanno la natura alla legislazione vigente in vari e rilevanti settori ». Facendo valere le prerogative riservate al presidente della Regione e previste dal regolamento dell' Assemblea. In aula lo scambio di accuse più accese scoppia tra il vicepresidente Antonio Venturino che presiede la seduta e il deputato del Pd Antonello Cracolici che definisce la presidenza «schizofrenica », e l' accaduto un «vero e proprio abuso di potere». Risponde Venturino: «Abbiamo solo voluto ripristinare le regole. Le norme stralciate ritornano nelle commissioni di merito con una procedura di urgenza, se si vuole c' è il tempo per approvarle subito e fare arrivare i ddl in aula nei tempi previsti. I motivi per i quali Cracolici ha protestato evidentemente sono altri». Nel loro documento tutti i parlamentari della commissione Bilancio (tranne: Marco Falcone, Pdl; Santi Formica, Lista Musumeci; e Nicola D' Agostino, Mpa)replicano a muso duro. «Il disegno di legge esitato dalla commissione, secondo una prassi che trova numerosi riscontri, contiene una serie di disposizioni che ai componenti sono apparse urgenti ed indifferibili». Citano poi lo Statuto che «demanda l' elaborazione dei progetti di legge alle commissioni ed esclude la possibilità che un singolo soggetto, persino il presidente possa porre in discussione in Aula una proposta significativamente difforme». Del resto, dicono, anche la precedente stesura del ddl conteneva norme sostanziali come quella sul riordinio dell' Istituto zooprofilatticio sperimentale che «Ella scrivono non ha ritenuto di dovere stralciare dal testo». Insomma, uno scontro a colpi di articoli e regolamenti, condiviso anche dal presidente della Commissione, Nino Dina, Udc come il presidentedell' Ars. Ieri, intanto, con il voto favorevole dell' Udc è passata in aula anche una mozione presentata dal M5S per sospendere i tariffari sanitari e istituire un tavolo tecnico per una nuova legge quadro. Secondo qualcuno, una «vendetta » per la vicenda Humanitas u cui proprio l' Udc aveva annunciato l' uscita dal governo. L' aula tornerà a riunirsi martedì alle 10. Repubblica Palermo edizione 08/11/2013


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