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14/11/2013 - Domani studenti e precari in piazza legge Fornero, da Roma sì alla deroga

Non solo gli studenti. Domani è anche il giorno dello sciopero generale dei precari della pubblica amministrazione e dei lavoratori della formazione professionale della Regione siciliana. Si parte da piazza Politeama, alle 9, per raggiungere, attraversando il centro, Palazzo d'Orleans, sede del governo regionale. Gli studenti medi hano previso tun analogo percorso, ma l'approdo sarà davanti all'Assemblea regionale, con la promessa di ''bloccare e occupare la città''. ''Le modifiche apportate al decreto D'Alia - affermano i sindacati autonomi di base - hanno quasi del tutto eliminato le possibilità di una normalizzazione del rapporto di lavoro di migliaia di persone: si pensi che, ad oggi, in Sicilia si contano circa 30.000 lavoratori distribuiti in settori strategici, perchè deputati all'erogazione di servizi essenziali per la collettività: precari della Scuola, della Regione, degli Enti locali, della Sanità, solo per citarne alcuni''. A questi si aggiungono gli ex Pip, gli Asu ed i cassaintegrati della Gesip, del commercio, dell'edilizia. Infine, c'è la ''disastrosa situazione dei dipendenti della formazione professionale per molti dei quali si sono già avviate le procedure di licenziamento, o di mobilità, e la generale prospettiva di precarizzazione di tutto il settore con la falsa speranza di una sistemazione al Ciapi di Priolo''. Intanto da Roma arriva l'ok alla deroga alla legge Fornero. La creazione di un bacino unico per rendere possibili le proroghe e il via libera a una deroga alla riforma sulle pensioni per far posto ai precari nelle piante organiche dei Comuni. Sono i punti chiave dell'accordo raggiunto ieri tra la Regione e il ministero della Funzione pubblica sulle norme che saranno inserite in una legge da portare con urgenza all'Assemblea regionale. ''In questo modo garantiamo le proroghe per tre anni e avviamo finalmente un percorso serio di stabilizzazione '', dicono dalla task force messa in piedi da Palazzo d'Orleans sul tema dei precari, composta dal consulente Stefano Polizzotto, dal capo di gabinetto dell'Economia Giulio Guagliano e dalla dirigente generale del Lavoro, Anna Rosa Corsello. Nel disegno di legge concordato con il ministero è prevista la creazione di un bacino unico dei 24 mila precari, diviso in due elenchi: il primo per le fasce basse, A e B, il secondo per quelle più alte, C e D. ''Grazie al bacino unico, al di là della disponibilità di posti in pianta organica del singolo Comune garantiremo la proroga triennale per tutti - dicono dalla task force - perché consideriamo i precari come un unico bacino, appunto, e metteremo in rete tutte le piante organiche dei vari Comuni''. Confermata la proroga, per quanto riguarda la stabilizzazione nel disegno di legge sarà prevista la possibilità di avviare ''percorsi automatici'' di assunzione senza concorso per le fasce basse, A e B. Mentre per quelle più alte sarà fatta una selezione per titoli. Ma se per le proroghe sarà possibile aggirare sia il limite delle piante organiche sia quello del patto di stabilità, rimangono i vincoli per le assunzioni a tempo indeterminato. E qui arriva una delle novità principali del testo: la possibilità di derogare, negli enti locali dell'Isola, alla riforma Fornero che oggi obbliga ad andare in pensione con almeno 65 anni d'età per le donne e 67 per gli uomini, anche se hanno già 40 anni di contributi previdenziali. ''Nei Comuni dove risulteranno eccedenze di personale nelle varie categorie (A, B, C o D) considerando anche i precari da stabilizzare, i dipendenti potranno mettersi in pensione con la vecchia quota ''90'', quella cioè che consente di andare a riposo con assegno pieno anche prima dei 65 anni purché se ne abbiano almeno 40 di contributi '', dicono dalla task force. Il suggerimento è arrivato dai tecnici del ministero: un comma della legge Fornero consente infatti alle amministrazioni che hanno eccedenze di personale di derogare ai nuovi vincoli. Questa la strada tracciata per i 24 mila ex lsu degli enti locali. Nei giorni scorsi a Palermo hanno invece protestato i 6 mila Asu: per loro ancora una soluzione non è stata trovata, anche se dalla Regione assicurano che ''le proroghe saranno garantite '', visto che non hanno un contratto vero e proprio ma solo un contributo di circa 500 euro al mese, pagato dalla Regione. Molti Asu lavorano in onlus e parrocchie. Intanto ieri è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato l'emendamento alla legge di stabilità che sblocca la vicenda dei 676 precari del Comune di Palermo. ''L'emendamento presentato dal senatore Giorgio Santini - dice il segretario aziendale della Cisl-Fp al Comune di Palermo, Nicolò Scaglione - consente lo sblocco dello stallo creato dal patto di stabilità e dai vincoli normativi legati al costo del personale. L'auspicio è che l'emendamento completi positivamente l'iter parlamentare''. ''Registro molto positivamente - dice il sindaco Leoluca Orlando - la disponibilità del ministero della Funzione pubblica e della commissione Bilancio''. http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/14/news/in_pensione_prima_per_far_posto_ai_precari_legge_fornero_ok_da_roma_alla_deroga-70982033/


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