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14/11/2013 - In pensione prima per far posto ai precari
LA CREAZIONE di un bacino unico per
rendere possibili le proroghe e il via libera a
una deroga alla riforma Fornero sulle pensioni
per far posto ai precari nelle piante organiche
dei Comuni. Sono i punti chiave dell' accordo
raggiunto ieri tra la Regione e il ministero della
Funzione pubblica sulle norme che saranno
inserite in una legge da portare con urgenza
all' Assemblea regionale. «In questo modo
garantiamo le proroghe per tre anni e avviamo
finalmente un percorso serio di stabilizzazione
», dicono dalla task force messa in piedi da
Palazzo d' Orleans sul tema dei precari,
composta dal consulente Stefano Polizzotto,
dal capo di gabinetto dell' Economia Giulio
Guagliano e dalla dirigente generale del
Lavoro, Anna Rosa Corsello.
N e l d i s e g n o d i l e g g e c o n c o r d a t o c o n i l
ministero è prevista la creazione di un bacino
unico dei 24 mila precari, diviso in due elenchi:
il primo per le fasce basse, A e B, il secondo
per quelle più alte, C e D. «Grazie al bacino
unico, al di là della disponibilità di posti in
p i a n t a o r g a n i c a d e l s i n g o l o C o m u n e
garantiremo la proroga triennale per tutti dicono
dalla task force perché
consideriamo i
precari come un unico bacino, appunto, e
metteremo in rete tutte le piante organiche dei vari Comuni».
Confermata la proroga, per quanto riguarda la stabilizzazione nel disegno di legge sarà prevista la
possibilità di avviare «percorsi automatici» di assunzione senza concorso per le fasce basse, A e B.
Mentre per quelle più alte sarà fatta una selezione per titoli. Ma se per le proroghe sarà possibile
aggirare sia il limite delle piante organiche sia quello del patto di stabilità, rimangono i vincoli per le
assunzioni a tempo indeterminato. E qui arriva una delle novità principali del testo: la possibilità di
derogare, negli enti locali dell' Isola, alla riforma Fornero che oggi obbliga ad andare in pensione con
almeno 65 anni d' età per le donne e 67 per gli uomini, anche se hanno già 40 anni di contributi
previdenziali.
«Nei Comuni dove risulteranno eccedenze di personale nelle varie categorie (A, B, C o D) considerando
anche i precari da stabilizzare, i dipendenti potranno mettersi in pensione con la vecchia quota ''90'',
quella cioè che consente di andare a riposo con assegno pieno anche prima dei 65 anni purché se ne
abbiano almeno 40 di contributi », dicono dalla task force. Il suggerimento è arrivato dai tecnici del
ministero: un comma della legge Fornero consente infatti alle amministrazioni che hanno eccedenze di
personale di derogare ai nuovi vincoli.
Questa la strada tracciata per i 24 mila ex lsu degli enti locali.
Nei giorni scorsi a Palermo hanno invece protestato i 6 mila Asu: per loro ancora una soluzione non è
stata trovata, anche se dalla Regione assicurano che «le proroghe saranno garantite », visto che non
hanno un contratto vero e proprio ma solo uncontributo di circa 500 euro al mese, pagato dalla Regione.
Molti Asu lavorano in onlus e parrocchie.
Intanto ieri stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato l' emendamento alla legge di stabilità
che sblocca la vicenda dei 676 precari del Comune di Palermo. «L' emendamento presentato dal
senatore Giorgio Santini dice
il segretario aziendale della CislFp
al Comune di Palermo,
NicolòScaglione consente
lo sblocco dello stallo creato dal patto di stabilità e dai vincoli normativi
legati al costo del personale.
L' auspicio è che l' emendamento completi positivamente l' iter parlamentare».
«Registro molto positivamente dice
il sindaco Leoluca Orlando la
disponibilità del ministero della
Funzione pubblica e della commissione Bilancio».
Repubblica Palermo edizione del 14/11/2013
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