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15/11/2013 - Pensionamenti e bacino unico Precari, si lavora alle proroghe

PALERMO - I pensionamenti adesso potrebbero sbloccare la vicenda-precari. Ma sarà solo l'inizio. Intanto, l'obiettivo è quello di ottenere le proroghe. Nel corso dei tre anni succrssivi, gli enti interessati dovranno mettere “le carte a posto” per procedere con le stabilizzazioni. Ma il tempo adesso stringe. Un incontro ieri a Roma tra il ministro Gianpiero D'Alia e l'assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti ha indicato la strada per la possibile soluzione della vertenza che interessa oltre 18 mila lavoratori degli enti locali. E la soluzione, a dire il vero, sarà estesa anche ad altri lavoratori a tempo determinato come quelli di enti quali l'Esa o l'Eas. “Il provvedimento – spiega l'assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti – dovrà riguardare tutto il settore del Pubblico”. La strada, quindi, è quella dei pensionamenti. Che potrebbero così alleggerire considerevolmente l'organico dei precari storici. Intanto, il governo nazionale la circolare attuativa della cosiddetta “legge D'Alia”. Lì sarà prevista la possibilità di dare il via a nuove proroghe “ma solo – puntualizza Patriza Valenti – in vista di una futura stabilizzazione”. Un meccanismo che potrebbe consentire alla Regione di disporre di un margine temporale tale da creare le condizioni per le stabilizzazioni dei precari. “Stabilizzazioni – spiega l'assessore alla Funzione pubblica – che dovranno necessariamente essere 'scaglionate'. Non si può pensare di assumere tutti in un colpo solo. Si procederà parallelamente ai pensionamenti, sperando che i Comuni, nel frattempo, sistemino la loro situazione finanziaria”. Ma ovviamente, la sostituzione dei dipendenti in pensione con i nuovi assunti a tempo indeterminato non seguirà un rapporto “1 a 1”. “Verranno assunti – prosegue Patrizia Valenti – il 50% di unità rispetto a quelle che potranno andare in pensione”. Un numero al momento imprecisato, che l'assessorato sta cercando di stimare attraverso uno screening delle pubbliche amministrazioni. Ma un numero che potrebbe essere ragguardevole se, come pare, potrà essere in qualche modo “congelata” la legge Fornero, consentendo così ai lavoratori di andare in pensione all'età di 65 anni o con 40 anni di servizio. Ma quello dei pensionamenti sarà solo uno degli strumenti che potrebbe risolvere, finalmente, la grana dei precari storici delle pubbliche amministrazioni. L'altro è il cosoddetto “bacino unico”. Una misura che ha un ruolo fondamentale. Quello di trasformare tutti i precari in “aspiranti” stabilizzati. Per farla breve, se le stabilizzazioni fossero cristallizzate al livello del singolo ente locale, il rischio sarebbe quello di impedire a precari che, magari, avrebbero i titoli per la stabilizzazione di accedere all'assunzione a causa delle lacune del Comune, che potrebbe non avere i requisiti per assumere. Nel bacino, invece, che sarà previsto in un'apposita legge regionale, confluiranno tutti i precari. Tutti, quindi, potranno partecipare potenzialmente ai concorsi. E così, essere oggetto della proroga che, come detto, può solo essere finalizzata alle assunzioni, entro il 2016. In questi tre anni, così, i Comuni potranno provare a mettere le “carte a posto” per potrere riaprire così ai concorsi, nel rispetto dei paletti della norma nazionale. Migliorando, in pratica, la propria situazione economico-finanziaria e stilando le piante organiche. Insomma, i tre anni di proroga dovranno essere “produttivi”. “Intanto – prosegue l'assessore Valenti – i pensionamenti alleggeriranno il rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente. Anche questo è infatti uno dei parametri necessari per aprire ai concorsi. Poi, bisognerà agire su più fronti”. E quei fronti sono, appunto, rappresentati dalle proroghe e dal bacino unico. “Stiamo pensando – spiega l'assessore – di creare un bacino con due elenchi. Quelli per i dipendenti di categoria A e B (le più basse, ndr) e quelli per le categorie C e D. Nel primo caso, non essendo obbligatori i concorsi, si potrebbe procedere in maniera più spedita”. Insieme a questo, la Regione fornirà al governo nazionale le rassicurazioni necessarie a superare i dubbi della Regioneria dello Stato. Dubbi che avevano portato alla bocciatura di un emendamento, concordato tra Regione e governo nazionale, che avrebbe dovuto riconoscere appunto il diritto all'assunzione. La Ragioneria aveva sottolineato l'assenza dei previsti tagli alla spesa che avrebbero dovuto accompagnare le stabilizzazioni. “In quel caso – precisa l'assessore Valenti – forse fu commesso l'errore di non raccogliere, in un dato unitario, i tanti interventi di riduzione della spesa operati da questo governo. Abbiamo presentato infatti una situazione frammentata. Interverremo anche su questo”. E il tempol però, stringe. Il disegno di legge dovrà infatti approdare all'Ars, dove quasi certamente potrà godere di una corsia preferenziale. Ma il conto alla rovescia è partito. Restano quarantacinque giorni per salvare gli oltre 18 mila precari siciliani. http://livesicilia.it/2013/11/15/precari-pensionamenti-e-bacino-ecco-la-strada-verso-le-proroghe_402885/


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