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15/11/2013 - Precari da assumere, spunta il turnover
LA SIMULAZIONE è stata già fatta per il
personale della Regione, che ha il suo bacino
di 605 precari. Ma sono 2 mila i dipendenti che
il 31 dicembre avranno maturato i requisiti per
andare in pensione con la deroga alla legge
Fornero: 65 anni di età e almeno 40 anni di
contributi. E potranno liberare i loro posti
consentendo così a Palazzo d' Orleans di
alleggerire la spesa del personale, che
tornerebbe sotto la soglia del 50 per cento, e
stabilizzare nuovo personale.
Si riaprirebbe così per la Regione la possibilità
di assunzioni, legate al turnover. I duemila
pensionamenti preFornero
non potranno
essere rimpiazzati con 2 mila assunzioni. Ma
con una riduzione del 10 per cento delle piante
organiche, si potrà coprire il 50 per cento dei
posti. Questo stesso meccanismo, contenuto
nell' accordo sulla stabilizzazione siglato
mercoledì a Roma, scatterà in tutti i Comuni
siciliani, nelle ex Province, negli enti sottoposti
a controllo, con personale in sovrannumero,
dove al momento si agita la platea dei 20 mila
precari siciliani. Per i contrattisti a tempo
determinato il primo passo dell' accordo è una
proroga triennale dal primo gennaio e poi l'
apertura dei percorsi di stabilizzazione.
La Regione è in attesa della circolare esplicativa della legge 125 del ministro della Pubblica
amministrazione Giampiero D' Alia, che arriverà nei prossimi giorni. Quindi servirà una legge, che l' Ars
dovrà approvare entro l' anno. «La circolare dichiara
l' assessore alla Funzione pubblica Patrizia
Valenti stabilirà
le modalità operative di applicazione della norma, che da una parte riapre alla
possibilità di assumere all' interno dell' amministrazione, dall' altra ci consente una proroga triennale,
che dà respiro più ampio, per poter lavorarecon maggiore precisione alla stabilizzazione dei precari».
Mentre le fasce basse A e B possono essere stabilizzate direttamente, i precari delle fasce C
(diplomati) e D (laureati) entreranno coi concorsi. «Il declassamento non è previsto chiarisce
la Valenti
L'
ipotesi di un bacino unico del precariato ci permette intanto di prorogare tutti».
Le stabilizzazioni avverranno per scaglioni. La Regione garantirà un sostegno di 315 milioni per 5 anni:
tre anni per la proroga e altri due anni per l' avvio delle stabilizzazioni. I Comuni dovranno presto
comunicare il numero dei pensionamentiper calcolare la capacitàd' assunzione.
Le soluzioni annunciate non convincono però i rappresentanti dei precari. Il movimento giovani
lavoratori (Mgl) teme che la circolare possa nascondere un bluff. «A Capo d' Orlando i dipendenti sono
80, i precari 141. E i pensionabili sono solo una ventina dice
Massimo Bontempo, uno dei leader di
Mlg Il
problema non si risolve con questo escamotage. A Sant' Agata ci sono 100 precari e 90 stabili.
I tre anni di proroga vanno bene.
Ma noi coi nostri emendamenti chiediamo la deroga al turn over e lo scomputo della somma che la
Regione trasferisce agli enti, per alleggerire il patto di stabilità».
No comment per adesso da sindacati e Anci, l' associazione dei comuni: aspettano che la circolare
venga esaminata martedì, al tavolo tecnico con l' assessore Valenti. Alcuni sindaci, invece, sono
possibilisti. Per Giacomo Tranchida (Pd), primo cittadino di Erice (dove i precari sono 110 su 220
dipendenti) «la soluzione individuata a Roma può funzionare se si pensa ad un percorso a scaglioni,
scadenzato in 10 anni». Dello stesso parere il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto.
Per riuscire a stabilizzare i precari in servizio nel Comune che amministra (235), dovrebbe mandare in
pensione tutti gli impiegati a tempo indeterminato (410). «La legge infatti spiega
prevede
che solo
una quota delle nuove assunzioni possa essere riservata ai precari,il resto va messo a concorso».
Repubblica Palermo ed. del 15/11/2013
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