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19/11/2013 - ''Prepensionamenti sì, assunzioni no'', il ministero gela comuni e Regione
In attesa della circolare il dicastero chiarisce le regole di esodo dagli enti locali. Ed è già corsa agli escamotage
PALERMO. «Nessun dipendente che lascerà gli uffici grazie ai prepensionamenti potrà essere sostituito. Congelare la legge Fornero serve solo a creare un risparmio, non a individuare posti da assegnare ai precari»: in attesa che arrivi la circolare annunciata nei giorni scorsi, il ministero della Pubblica amministrazione chiarisce come dovranno essere regolati gli esodi da Comuni, Province, Regione ed enti collegati. E gela le speranze del governo regionale e dei sindacati.
gds.it
Di seguito l' articolo completo del Giornale di Sicilia di oggi 19/11/2013
«Prepensionamenti sì, assunzioni no» Il ministero gela comuni e Regione
LAVORO. Inattesa della circolare il dicastero chiarisce le regole di esodo dagli enti locali. Ed è
già corsa agli escamotage.
La Regione ha annunciato una propria legge,
da approvare all' Ars entro fine anno, con cui
sfrutterà questa opportunità per facilitare la
stabilizzazione dei precari.
...«Nessun dipendente che lascerà gli uffici
grazie ai prepensionamenti potrà essere
sostituito.
Congelare la legge Fornero serve solo a
creare un risparmio, non a individuare posti da
assegnare ai precari»: in attesa che arrivi la
circolare annunciata nei giorni scorsi, il
ministero della Pubblica amministrazione
chiarisce come dovranno essere regolati gli
esodi da Comuni, Province, Regione ed enti
collegati. E gela le speranze del governo
regionale e dei sindacati.
La possibilità di effettuare i prepensionamenti
è stata individuata fra le pieghe della recente
legge D' Alia: si prevede di applicare le regole
in vigore fino al 2011 congelando appunto l'
ultima riforma pensionistica. Si potrà andare in
pensione a 65 anni invece di 66 e 3 mesi o con
40 anni di servizio invece di 42. Ma viene
anche riproposto il sistema delle quote che
permette di andare in pensione se la somma
dei due valori fa 97: ciò consente in alcuni
dei casi di lasciare gli uffici con molto meno di
65 anni.
La Regione ha annunciato una propria legge, da approvare all' Ars entro fine anno, con cui sfrutterà
questa opportunità per facilitare la stabilizzazione dei precari. E nell' attesa scatteranno proroghe
triennali per tutti i circa 20 mila contrattisti dei Comuni.
Ma l' analisi tecnica delle norme ha costretto a una brusca frenata su tutta la manovra. A parlare è la
dirigente dell' ufficio Assunzioni del ministero, Maria Barilà: «Il prepensionamento è finalizzato ad
abbassare il costo della voce ''personale'' all' interno delle spese. In questo modo si recuperano risorse,
visto anche che la situazione di molte amministrazioni locali, soprattutto in Sicilia, non è rosea».
In effetti la norma articolo
2 comma 3 della legge D' Alia prevede
i prepensionamenti per «le
eccedenze di personale» (che andranno quindi quantificate dai sindaci) per riportare il numero di
dipendenti all' interno di parametri «sostenibili» economicamente.
La porta delle amministrazioni, in sintesi, si aprirà in uscita e non in entrata. Perle stabilizzazioni si
dovrà invece applicare la legge ordinaria in materia di turn over nelle pubbliche amministrazioni:
«Quindi bisognerà quantificare i dipendenti che andranno in pensione coni normali paletti della legge
Fornero e sostituirne solo il40% conclude
la Barilà .
Tra l' altro di questo 40% la metà va messa a
concorso». E, soprattutto, la Regione con la propria legge non potrà modificare questi paletti.
E così se pure è confermato l' esodo grazie ai prepensionamenti, non ci sarà un' ondata di
stabilizzazioni collegate. I numeri per i precari si restringono di molto. E i sindaci sono già sul piede di
guerra. Paolo Amenta, primo cittadino di Canicattini Bagni e presidente dell' Anci, è già in allarme:
«Anche se sostituissimo tutti i prepensionati con altrettanti precari, non ci sarebbe spazio a sufficienza.
Nel mio Comune, per esempio, abbiamo 54 dipendenti e solo 8 potrebbero andare in pensione mentre i
contrattisti sono 29. E la situazione è analoga in tutti i Comuni». Alla Regione le stime indicano che i
prepensionati sarebbero 800.
Ma Amenta rivela che sono in corso simulazioni per verificare la percorribilità di altre strade: «La
Regione ci ha chiesto di verificare quanti posti si creerebbero se facessimo contratti parttime
per
aumentare lo spazio disponibile. Ma anche così non si risolve nulla». E, tra l' altro, è proprio la
prospettiva più contrastata dai sindacati.
L' assessore regionale al Personale, Patrizia Valenti, ieri ha incontrato i tecnici dell' assessorato al
Bilancio per iniziare ascrivere la legge regionale: «Stiamo studiando tutte le soluzioni possibili per
facilitare le stabilizzazioni». Domani la Valenti incontrerà i sindacati e l' Anci per illustrare le prime
indicazioni.
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