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26/11/2013 - Sicilia: nulla di fatto su precari, sindacati 'tempo scaduto, ora in piazza'
Palermo, 26 nov. (Adnkronos) - Ennesima fumata nera sui 20mila precari degli Enti locali siciliani. L'unità di crisi, riunitasi oggi, avrebbe dovuto illustrare, così come assicurato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, il disegno di legge necessario a mettere in moto proroghe e stabilizzazioni, ma il testo sarebbe ancora nella fase di stesura. La formalizzazione del ddl avverrà nella giunta prevista per giovedì pomeriggio. ''Si tratta - dicono Michele Palazzotto (Fp Cgil), Luigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl), alla fine della riunione - di un testo ancora non formalizzato e di cui ci sono stati solo illustrati i contenuti senza consegnarcelo. Da quanto appreso, il ddl, non solo non scioglie i nodi di fondo che precludono qualunque serio processo di stabilizzazione, ma non dà ancora alcuna certezza neanche sulle proroghe''. Un ritardo che ha fatto infuriare le parti sociali, secondo le quali ''il tempo è scaduto''. Sciolta, dunque, ogni riserva, lo stato di agitazione proclamato la scorsa settimana diventa subito mobilitazione. Il 2 dicembre i lavoratori precari degli enti pubblici siciliani manifesteranno davanti alle Prefetture dell'Isola. Per il 13 dicembre, invece, è stata proclamata una giornata di sciopero con una manifestazione regionale che si terrà a Palermo e un corteo da piazza del Parlamento fino a palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione. ''La lentezza del governo regionale di fronte alla gravità del problema che prelude a forti tensioni sociali se non si troverà una soluzione al più presto, non è più tollerabile'' dicono Palazzotto, Caracausi e Tango, che aggiungono: ''Il pool di esperti e dirigenti della Regione che ha lavorato al testo del ddl sul precariato, ha partorito il classico topolino, nonostante le innumerevoli trasferte romane che sono servite a ben poco. I lavoratori - concludono i tre segretari - hanno il diritto di sapere quale brutto gioco si sta mettendo in atto sulla loro pelle, se oltre alla stabilizzazione rischiano di vedere andare in fumo anche la proroga dei contratti tanto agognata''.
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