Menù









New

29/11/2013 - Repubblica Palermo : Precari, scontro con Roma il governatore alza la voce D' Alia: ''Fa il doppio gioco''

IL GOVERNATORE Crocetta si dice pronto a «scendere in piazza con i sindacati per difendere i precari siciliani» e scrive una lettera di fuoco al presidente del Consiglio Enrico Letta, reo di «privilegiare i precari della Calabria », facendo andare su tutte le furie il ministro Gianpiero D' Alia: «I precari sappiano che Crocetta è stato informato passo passo e ha concordato tutte le azioni che li riguardano, non reciti due parti in commedia», tuona il ministro. Sui precari si accende lo scontro fra la Sicilia e Palazzo Chigi, dopo il voto in Senato su una legge di stabilità che non solo non prevede nulla per gli ex lsu dell' Isola e aiuta invece quelli della Calabria, ma in più taglia la spesa della Regione per altri 104 milioni di euro. In arrivo, inoltre, una ministangata per circa mille pensionati d' oro regionali: dall' assessorato all' Economia confermano l' intenzione di applicare anche in Sicilia il prelievo di solidarietà per gli assegni superiori ai 90 mila euro. Ancora incerta la platea che sarà colpita: le pensioni oltre i 100 mila euro sono circa 300, ma sopra la soglia 90 mila potrebbero rientrare diversi ex dirigenti di seconda e terza fascia della Regione, almeno altri 600 pensionati. Numeri a parte, una cosa è certa: nella legge di stabilità approvata a Palazzo Madama è saltata fuori una norma che destina oltre 100 milioni di euro alla Calabria per le proroghe d e i c o n t r a t t i d e i p r e c a r i , a p r e n d o l e p o r t e a l l a l o r o stabilizzazione. Il tutto mentre in Sicilia è ancora incerto il futuro dei 22.400 ex lsu. Letto il testo in una prima versione pubblicata sul sito del Senato, Crocetta prende carta e penna e scrive a Letta: «La Sicilia chiede di essere trattata come le altre regioni d' Italia, non accetta discriminazioni e io allo stato attuale comprendo le mobilitazioni siciliane si legge nella missiva i provvedimenti di legge o sono uguali pertutti o sono iniqui. La Regione, d' intesa con il ministero della Funzione pubblica, aveva concordato un emendamento che era sostanzialmente uguale a quello approvato per la Calabria, senza addirittura alcuni costi aggiuntivi per lo Stato. Cosa racconterò, caro Enrico, ai precari siciliani che aspettano datrent' anni di risolvere il loro sogno, che c' è un governo che ai loro colleghi calabresi dà di più?». Crocetta va allo scontro. Ma nel pomeriggio Palazzo Chigi replica con una nota nella quale assicura che «il testo del governatore non è quello definitivo»: «Nel maxiemendamento alla legge di stabilità non esiste alcuna normache stabilizza i lavoratori socialmente utili della Calabria. Nel testo approvato in Senato è contenuta una norma, al comma 132 dell' articolo unico, che stanzia per un solo anno 110 milioni di euro finalizzandoli a interventi anche a favore dei Comuni di Napoli e Palermo». Nessuna stabilizzazione per i precari calabresi, insomma. Crocetta non si dà per vinto e convoca subito a Palazzo d' Orleans prima i sindacati e poi una giunta nella quale approva un disegno di legge per la stabilizzazione dei precari siciliani, che oggi sarà illustrato alle parti sociali. «Prendiamo atto dell' iniziativaassunta dal governo regionale, anche se tardiva, di approvare in giunta il disegno di legge su proroghe e stabilizzazioni, ma rimangono tutti gli elementi di criticità che abbiamo messo in evidenza nei giorni scorsi e che ci hanno spinto unitariamente a proclamare la mobilitazione dei lavoratori che è pienamente confermata », dicono per la Cgil il segretario generale Michele Pagliaro e Michele Palazzotto della Funzione pubblica. Infatti le norme nazionali al momento pare non garantiscano per tutti le proroghe e men che meno le stabilizzazioni. Il ddl regionale verrebbe quindi impugnato dal commissario dello Stato. «Il conflitto istituzionale tra governo regionale e nazionale rischia di lasciare senza stipendio migliaia di precari», avverte Massimo Bontempo, del Sindacato giovani lavoratori. Ma da Roma le cattive notizie per la Sicilia non finiscono qui. Confermato nel testo votato al Senato un ulteriore taglio di 104 milioni di euro per la Regione, con l' assessore all' Economia alle prese con un già difficile bilancio 2014 nel quale deve ridurre 300 milioni di euro di spese, proprio per garantire le proroghe dei precari. Nella norma nazionale è inoltre previsto il prelievo di solidarietà sulle pensioni d' oro, parial 6 per cento per quelle oltre i 90 mila euro lordi all' anno e al 18 per cent o per quelle oltre i 200 mila. Secondo i primi calcoli, la scure cadrebbe su un migliaio di pensionati di Regione e Assemblea regionale. Nell' Isola dovrebbero essere inoltre applicati la rateizzazione del Tfr e lo stop all' adeguamento Istat per gli assegni superiori ai tremila euro lordi al mese. Da Palazzo d' Orleans confermano l' intenzione di applicare queste norme, inserendo articoli ad hoc nella Finanziaria. «Dobbiamo adeguarci», dic ono dal dipartimento Bilancio. Repubblica Palermo edizione del 29/11/2013


Motore di Ricerca


Newsletter