|
New
|
|
|
03/12/2013 - Quasi 1 mld in tre anni per ventimila precari ecco il piano Crocetta
PALERMO. Una proroga di tre anni e l' avvio
del processo di stabilizzazione dei precari
degli enti locali siciliani. Un esercito di circa
ventimila lavoratori che, da oltre due decenni,
attende una sistemazione definitiva nella
pubblica amministrazione. Un processo
difficile e tortuoso che ha dovuto scontrarsi
contro il muro dell' art. 97 della Costituzione:
«Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni
si accede mediante concorso, salvo i casi
stabiliti dalla legge».
Dopo settimane d' incertezza a causa dei limiti
imposti dalla legge nazionale, ieri il presidente
della Regione, Crocetta, insieme con gli
assessori, Valenti (Autonomie locali) e
Bonafede (Famiglia e Lavoro), ha illustrato il
disegno di legge, elaborato in base alle
indicazioni della circolare esplicativa del
ministro D' Alia, ai rappresentanti di Cgil, Cisl
e Uil. Ha protestato per l' esclusione il Mgl, il
sindacato più rappresentativo dei precari. Sul
provvedimento, Crocetta si è confrontato con i
partiti della sua maggioranza. Ma nei prossimi
giorni, il disegno di legge sarà sottoposto
anche all' esame delle opposizioni.
Il costo dei precari graverà sulle casse della
Regione per una spesa stimata di circa 310
milioni l' anno, per complessivi 930 milioni di euro. Spesa che dovrà essere compensata da risparmi.
Pertanto, come ha rilevato il vicecapogruppo del Pdl, Falcone, il disegno di legge per i precari dovrà
avere un percorso comune con il Bilancio e il disegno di legge di stabilità che la Giunta non ha ancora
varato. L' eventuale ricorso all' ennesimo esercizio provvisorio, infatti, potrebbe mettere in dubbio la
copertura finanziaria della spesa, con il rischio di una impugnativa da parte del Commissario dello
Stato. Ma l' assessore all' Economia, Bianchi, ha ribadito che la Giunta approverà i documenti contabili
entro la fine della settimana: «Se c' è la volontà politica, l' Ars potrà approvare tutti i disegni di legge
entro il 31 dicembre».
Il presidente della Regione, Crocetta, per scongiurare barricate a Sala d' Ercole, come detto, ha già
deciso un preventivo confronto anche con le opposizioni per fare in modo che la norma non subisca
stravolgimenti in Aula, mettendola a rischio d' impugnazione. Il pericolo più concreto, come spesso è
accaduto nel passato, è che si tenti di allargare il bacino dei precari con l' inserimento di lavoratori
provenienti da società private che hanno chiuso i battenti.
Intanto, la questione più urgente è quella di garantire ai precari la proroga dei contratti, per evitare che
dall' 1 gennaio prossimo rimangano senza salario.
I Comuni dovranno immediatamente mettersi al lavoro per ridefinire le piante organiche per la
stabilizzazione. Ma c' è anche il problema di quei Comuni che, avendo sforato il Patto di stabilità, non
potrebbero precedere alla stabilizzazione. Tra questi, il comune di Messina che ha ben trecento precari
in carico.
E se per il segretario regionale della Uil, Barone, «il governo regionale sta lavorando, seppure in una
condizione oggettivamente complicata», per i cislini Bernava e Caracausi «la politica degli annunci non
è servita a nulla. Adesso bisogna mettere da parte liti e personalismi e blindare il ddl. Quella dei precari
è l' emergenza delle emergenze». Il disegno di legge prevede l' istituzione di un albo unico regionale e
incentivi per l' autoimpiego.
«La garanzia della proroga per il prossimo triennio, e la possibilità di avviare le procedure di
stabilizzazione ha
detto il capogruppo del Pd all' Ars, Gucciardi ,
rappresentano un risultato
fondamentale per dare serenità a decine di migliaia di famiglie siciliane».
3 dicembre 2013
La Sicilia
|
|
|
|
|
|
|
Motore di Ricerca
Newsletter
|
|