|
New
|
|
|
09/01/2014 - ASSALTO ALLA DILIGENZA, MA ADESSO È VUOTA
Il bilancio della Regione è a rischio. Come al
solito, in queste ore è incorso l'assalto alla
diligenza nel tentativo di rubare un po' del
tesoro che trasporta. Nessuno,però, sembra
essersi accorto che il convoglio è vuoto.
Proprio per questo il comportamento dell' aula
appare ancor meno accettabile: stanno
litigando per dividersi le briciole di nulla ma lo
fanno con grande accanimento. Una conferma
c h e l a m i s e r i a i n a s p r i s c e a n i m i e
comportamenti. I novanta deputati, con
atteggiamento assolutamente bipartisan,
stanno cercando di accaparrare un po' di
risorse per i propri bacini elettorali.
Il polverone impedisce di distinguere tra
maggioranza e opposizione. Così la giunta è
costretta a navigare a vista senza avere
nemmeno esatta cognizione di quanti hanno in
mano il remo e chi invece il trapano per
bucare lo scafo. Ad aumentare la confusione il
f a t t o c h e i r u o l i c a m b i a n o d i c o n t i n u o .
S e r v i r e b b e , a l m e n o , u n p o ' d i s e n s o
diresponsabilità perfare una verifica politica e
cercare, quantomeno, di disegnare il perimetro
degli schieramenti. Di certo c' è solo che tutte
le proposte su tagli di bilancio finiscono,
inevitabilmente, per essere bocciate. Un duello
d' ascia che in prospettiva ha un paio di vittime
sicure: la credibilità della classe politica regionale per un verso e, soprattutto, i precari che aspettano il
rinnovo del contratto. Se non arrivano nuove risorse, saltano i loro stipendi. Una classica guerra dei
poveri di cui l' aula non sembra avere esatta conoscenza. Continua a battersi periforestali o perla
stabilizzazione di alcune migliaia di lavoratori sperando che, come al solito, in qualche modo, i soldi
salteranno fuori.
L' Ars non vuole sentir ragioni sui risparmi necessari.
Pertanto blocca il taglio di 35 milioni per i forestali che certamente rappresentano una bellafonte di voti
(più di ventimila che nemmeno nel boscosissimo Canada) ma anche di sprechi. Per non parlare della
stabilizzazione dei precari che oggi vantano il diritto al posto dopo tanti anni di incertezze. Mai nessuno,
però, che si interroghi sulle ragioni del loro ingaggio. Non risulta, infatti, che abbiano mai superato
concorsi pubblici. Casomai graduatorie molto private con i padrini di turno.
Servirebbe senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni. Ogni protagonista dovrebbe giocare la
sua parte, aula, governo, sindacato.
Chi si oppone al taglio per i forestali dovrebbe avere l' obbligo di indicare la fonte alternativa cui
attingere per i finanziamenti. Chi punta al la stabilizzazione dei precari dovrebbe dire dove trovare i
soldi. Giocare a rialzo è solo un' altra presa in giro: lascia immaginare alle categorie oggi privilegiate
che per loro non cambia e non cambierà mai nulla. Tranne poi un doloroso risveglio a suon di manette e
di sforbiciate profonde sui bilanci come accaduto nella Formazione. Il lavoro a Palazzo dei Normanni
prosegue mentre questo giornale va in macchina. Come sempre speriamo che la notte porti consiglio.
Giornale di Sicilia
|
|
|
|
|
|
|
Motore di Ricerca
Newsletter
|
|