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24/03/2014 - Giornale di Sicilia : Crocetta: stop ai sussidi facili per Pip e Asu
Un lungo elenco di «fatti concreti» sui quali
vuole essere giudicato. E l' ombra del
rimpasto incombente, «purché non si cambi
prospettiva sulla lotta a sprechi e malaffare».
«Il sistema della formazione così come è
strutturato oggi va azzerato, a breve
definiremo una riforma rivoluzionaria. Ma la
politica la smetta di protestare per questioni
elementari di giustizia ed equità sociale e
prenda atto dell' importanza delle riforme
varate dal governo su tutti i fronti»: il
presidente della Regione, Rosario Crocetta,
interviene a tutto campo sull'azione dell'
esecutivo.
Diversi deputati hanno criticato la norma
che impone ai Pip il tetto al reddito Isee. Il
deputato del Pd, Cracolici, ha presentato
un ordine del giorno all' Ars sostenendo
che il sussidio non può dipendere dal
reddito familiare ma da quello personale.
Qual è la sua opinione?
«Ma come si può pensare che se uno vive in
una famiglia ricca, con un ingente patrimonio,
possa ricevere un sussidio? In Italia e a livello
europeo i sussidi sono basati sul reddito
familiare, sull' Isee. Un ragazzo che va all'
università ha diritto ha un aiuto non per il reddito personale ma sulla base del reddito familiare. Voglio
poi ricordare che se avessimo mantenuto la situazione che c' era conla costituzione della Social
Trinacria, i costi sarebbero saliti in maniera esorbitante. Dai 60 milioni prospettati siamo passati a una
spesa di 20 milioni.
Adesso, secondo questa interpretazione della politica, che vuole accontentare 200 persone per
inseguire facili consensi, dovremmo pagare chi non ne ha bisogno? Questo principio vale peri Pip, per
gli Asu e per tutti coloro che ricevono un sussidio in Sicilia».
C' è un altro settore, quello della formazione professionale, dove continue inchieste
coinvolgono politici: cosa prevede su questo fronte la riforma?
«Il sistema della formazione così come è oggi strutturato va azzerato.
Sulla vicenda del deputato del Pd Francantonio Genovese sarà la magistratura ad accertare la verità.
Ma sarebbe banale ad esempio porsi la domanda sul perché le università e le scuole non sono
accreditate come enti: è chiaro che questo sistema era strutturato per favorire unsistema di interessi
privati. In futuro gli unici enti che potranno accedere ai finanziamenti saranno quelli che otterranno dei
risultati. Rivoluzioneremo il sistema di pagamento, premiandole strutture che effettivamente aiutano gli
allievi a trovare Artigiani e imprenditori reclamano interventi per lo sviluppo, a loro avviso non presenti
nella manovra correttiva. Come risponde alle associazioni di categoria?
«Lo sviluppo non è una variabile indipendente dalle azioni quotidiane del governo. Penso alle tremila
pratiche ferme all' Ambiente ed esitate in un anno, che chiaramente daranno i loro frutti quando
partiranno gli investimenti. Qualcuno si aspetta che si determini immediatamente sviluppo, ma non è
così. Abbiamo finanziato lavori in 250 scuole, erogato contributi ad alberghi, agricoltori: gli effetti si
vedranno quando partiranno i lavori. A livello nazionale Cottarelli parla di un piano di risparmi da tre
miliardi, noi solo in Sicilia siamo arrivati a quota due miliardi e mezzo. Vogliamo essere giudicati sui fatti
concreti».
Quali riforme crede possano o potranno influire maggiormente sul tessuto sociale ed
economico dell' Isola?
«Eravamo considerati dei tiranni quando abbiamo avviatole rotazioni, ma abbiamo fatto emergere degli
scandali ed evitato che continuassero ad essere perpetrate cattive pratiche. Penso poi l' abolizione delle
Province, la legge sulla incompatibilità dei deputati e quella sulla semplificazione amministrativa, il testo
unico sulle attività produttive, la legge sui testimoni di giustizia, quella sull' acqua pubblica, il patto dei
sindaci per promuovere l' energia rinnovabile nei Comuni.
Nella sanità abbiamo risparmiato 160 milioni di euro di assicurazione, fatto chiarezza sugli appalti. Sono
tutte azioni di governo, ma siccome la politica delle chiacchiere è abituata solo a leggi manifesto, non
capisce l' importanza di queste riforme».
Dalle sue parole emerge una forte critica alla politica: ritiene che a fronte dell' azione
riformatrice rivendicata dal suo governo, l' Ars si stia mostrando avversa?
«È un argomento che un po' mi imbarazza, da presidente della Regione devo e voglio rispettare
l'autonomia del Parlamento, ma mi auguro checi sia condivisione totale sulle riformedel governo e si
possa marciare tutti uniti nella stessa direzione. Diciamo chec'èunproblema che riguarda più le scelte
della politica che genericamente un conflitto col Parlamento, anche perché sarebbero ingiuste delle
critiche nei confronti del presidente dell' Ars, Giovanni Ardizzone, che ha avviato forti azioni di riduzione
della spesa».
Quali interventi ritiene utile il governo per accelerare la spesa dei fondi comunitari?
«Tutti parlano di ritardi, ma la nuova programmazione scatta dall' anno prossimo, nel frattempo
abbiamo un problema pratico, di rispettare la vecchia programmazione. Abbiamo già rimodulato le
somme e se lo facessimo adesso avremmo solo un effetto, quello di non rispettare i tempi con la
conseguenza di perdere le risorse. Abbiamo un gap che deriva dal passato e che lo scorso anno
abbiamo colmato parzialmente, rendicontando più di quanto ci chiedevano la Commissione europea e il
governo nazionale. Però è chiaro che il passato pesa ancora».
Sulla norma per pagare i debiti alle imprese, tornata in commissione, il governo rivedràla
propria posizione?
«Voglio chiarire che non stiamo aumentando l' Irpef e l' Irap, che potranno anzi essere diminuite dal
2016. Intanto è necessario offrire garanzie all' istituto di credito per ottenere il mutuo. Opporsi a questo
meccanismo da 50 milioni di euro l' anno, a fronte degli effetti devastanti che avrebbero e stanno
avendo questi debiti sul mondo delle imprese, sarebbe una follia».
Come pensa che il rimpasto inciderà sull' azione del governo?
«Sia chiaro: se sul rimpasto il tema è quello di garantire maggiore condivisione nelle scelte con la
politica, va bene, ma se il tema è quello del cambiamento di prospettiva sulla lotta contro il malaffare e
gli sprechi, io mi oppongo. Sul rimpasto c' è una discussione in corso, domenica (oggi, ndr) si svolgerà
l' assemblea del mio partito e devo dire che ci arrivo esterrefatto dagli attacchi ricevuti, laddove mi sarei
aspettato solidarietà e condivisione. Voglio ricordare che sono un dirigente nazionale del Pd, mentre mi
trovo continuamente trattato come un corpo estraneo». (*RIVE*)
Riccardo Vescovo
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