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26/11/2014 - Sicilia, verso la proroga dei 20mila precari
PALERMO. È stato riscritto l' emendamento al disegno
di legge di Stabilità nazionale, sulla proroga dei contratti
dei circa 20 mila precari degli enti locali e delle Asp. Nei
giorni scorsi era stato l' on. Angelo Capodicasa (Pd) a
lanciare l' allarme sul rischio che l' emendamento di
proroga venisse bocciato. «C' era il parere negativo
della Ragioneria generale ha detto il segretario
regionale del Pd, Fausto Ra citi ma alla fine, dopo
veementi proteste, abbiamo ottenuto il via libera e nel
corso dei lavori della commissione Bilancio dovrebbe
essere approvato».
A seguire la vicenda, a Roma, ieri c' era anche il
presidente della Regione, Rosario Crocetta, che insieme
con l' assessore all' Economia, Alessandro Baccei, ha
avuto una serie di incontri con i tecnici del ministero
delle Finanze. «È stata decisa la costituzione di un
tavolo tecnico ha sottolineato Crocetta che si metterà al
lavoro immediatamente. Abbiamo posto il problema
delle mancate entrate, come quella dell' Irpef che le
attività industriali e commerciali che non hanno sede
legale in Sicilia, versano altrove. E questo non può
continuare».
Il presidente Crocetta, inoltre, ha messo sul tappeto le numerose competenze che la Regione svolge
per conto dello Stato, ma non ricevendo le necessarie risorse economiche. «Il nostro Statuto speciale
ha aggiunto Crocetta non può essere attuato a metà. Non attuando gli articoli 36 e 37 siamo
condannati a morte».
Senza un accordo con il ministero dell' Economia, non può essere definito il Documento economico
finanziario (Def) né il disegno di legge di stabilità. Gli uffici della Ragioneria generale nel frattempo
hanno chiesto a tutti i dipartimenti di tagliare gli sprechi e di indicare con certezza il fabbisogno
economico per le attività ritenute indispensabili.
Perché, come ha detto Baccei, nel caso di ricorso all' esercizio provvisorio che sembra inevitabile le
spese in dodicesimi dovranno rispettare le poste iscritte nel bilancio di previsione, evitando di trasferire
risorse da un capitolo all' altro. Quindi, una gestione molto rigorosa delle poche risorse disponibili.
Anche perché c' è il problema dei residui attivi non più esigibili, circa 4 miliardi di euro, su cui la Corte
dei conti ha da tempo puntato i riflettori. L' abolizione del Commissario dello Stato e, dunque, dell'
esame preventivo delle leggi dell' Ars, non significa che si possa fare ciò che si vuole.
Intanto, dopo la pubblicazione della legge sulla Gurs, non sono stati ancora nominati i nuovi commissari
straordinari delle Province.
Slitta, invece, il dibattito all' Ars sulle trivelle, perché Crocetta oggi, a Roma, firmerà al ministero dell'
Interno il protocollo per l' attuazione della legge regionale sui testimoni di giustizia
La Sicilia ed. 26/11/2014
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