|
New
|
|
|
03/12/2014 - «Precari, tavolo nazionale per risolvere il problema»
PALERMO. Torna a Palazzo dei Normanni
Angelo Capodicasa, da ospite, essendo
parlamentare nazionale, forse uno dei pochi
siciliani che a Roma ha conservato lo stesso
spirito autonomistico dell' ex deputato
regionale e perfino dell' ex Presidente della
Regione.
Capodicasa è tornato nel Palazzo per
occuparsi dei precari, nel corso di una
conferenza stampa cui hanno preso parte
anche il deputato nazionale Gea Schirò, i figli
d' Ercole Bruno Marziano e Filippo Panarello,
tutti del Pd.
Punto di partenza la norma nazionale che
consente di prorogare di un anno i contratti dei
22 mila precari degli enti locali. Secondo
Capodicasa è difficile spiegare che ogni anno
la questione si ripropone. È stato il primo fir
matario dell' emendamento all' articolo 21
della Legge di Stabilità: proroga i contratti dei
22 mila precari degli enti locali siciliani per un
altro anno.
«Il governo regionale ha detto deve porre la
questione con un tavolo nazionale, senza
aspettare la legge di Stabilità del 2016».
E poi: «Nonostante la legge D' Alia, di nuovo
non c' è nulla, ma solo spostare in avanti di un
anno la scadenza. Il tema dei precari va affrontato a livello nazionale, dove ci sono forze ostili come la
Lega, che considerano l' esistenza di questo precariato, che connota il Mezzogiorno come se si
trattasse di un ulteriore spreco di risorse».
Dunque, auspica una trattativa per trovare una soluzione strutturale ai precari siciliani: «In modo che in
un tempo stabilito questo bacino sia prosciugato. D' ora in avanti con norme nazionali e comunitarie,
così come per effetto di norme più restrittive in materia di Bilancio, c' è il rischio che non si ottengano
più proroghe».
Capodicasa, quindi, ha incalzato: «Se la legge D' Alia di riforma della pubblica amministrazione del
2013 fosse applicata in Sicilia, solo 1.200 persone verrebbero stabilizzate. Il Decreto D' Alia ha messo
paletti, sono convinto che vada predisposto un piano di fuoriuscita per poter prosciugare il bacino dei
precari».
Ma Giampiero D' Alia (Udc) non ci sta: «Penso che l' onorevole Capodicasa, pur avendola votata, non
abbia letto con attenzione la mia legge, né quella approvata dall' Ars. Il bacino dei precari è antico e con
evidenti re sponsabilità da parte di coloro che, negli anni, ne hanno fatto un uso politicamente criminale.
La Sicilia 03/12/2014
|
|
|
|
|
|
|
Motore di Ricerca
Newsletter
|
|