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23/12/2014 - Enti locali, duemila precari rischiano di restare senza lavoro
Almeno duemila dipendenti precari degli enti
locali rischiano a fine mese il licenziamento per effetto
del decreto dell' ex ministro D' Alia. In base a quel
decreto, infatti, sono esclusi dal rinnovo contrattuale per
il 2015 i dipendenti precari dei comuni in dissesto o in
pre dissesto. Un tentativo di rinviare d' un anno l'
entrata in vigore della norma con la presentazione di un
emendamento alla legge di stabilità in commissione
Bilancio del Se nato è stato bocciato dai senatori di
maggioranza. Tra i comuni in dissesto nei quali i
dipendenti precari corrono il rischio di non aver
rinnovato il contratto, anche se vi lavorano da oltre 25
anni, ci sono: Aci Sant' Antonio, Caltagirone, Santa
Venerina, Bagheria, Comiso, Ispica, Milazzo. Ma la
norma si applica anche ai comuni che hanno chiesto il
''riequilibrio finanziario''. E questi sono ben 25:
Casteltermini e Ribera in provincia di Agrigento;
Catania, Giarre, Mirabella Imbaccari, Riposto, Santa
Maria di Licodia, Scor dia e Tremestieri etneo nel
Catanese; Caprileone, Castel mola, Ficarra, Giardini
Naxos, Militello Rosmarino, Mirto, Sant' Agata di
Militello, Scaletta Zanclea, Terme Vigliatore e Tortorici in
provincia di Messina; Caccamo, Cefalù, Monreale e
Montelepre; Augusta e Avola nel Siracusano.
''Come già sapevamo ha dichiarato il segretario del UilFpl Luca Crimi nel sollecitare un intervento del
presidente della Regione Rosario Crocetta quel decreto sta spingendo duemila precari degli Enti locali
siciliani sull' orlo del baratro e il Governo Renzi non ha fatto nulla per evitarlo''.
''La Regione ha affermato Crimi la smetta con le beghe politiche e pensi alle migliaia di famiglie, da
mesi senza stipendio''.
''E grave la scelta della maggioranza di governo nazionale, Pd, Udc, Ncd ha commentato il
capogruppo di Forza Italia all' Ars Marco Falcone che respingendo al Senato l' emendamento di
proroga dei lavoratori precari degli Enti locali in condizione di dissesto e pre dissesto, vogliono
condannare circa 2 mila lavoratori al licenziamento dopo 25 anni di lavoro''.
Gazzetta del Sud
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