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31/12/2014 - Slitta la proroga per 22 mila precari dei Comuni
Possono tirare un sospiro di sollievo soltanto
gli ex Pip. E solo per gli stipendi di dicembre.
È stata una corsa contro il tempo all' Ars per
riuscire a portare a Sala d' Ercole «la manovri
na» necessaria a garantire gli stipendi di
forestali, enti e partecipate regionali fino ad
aprile. Ma la discussione dell' esercizio
provvisorio e della proroga degli oltre 22 mila
precari degli enti locali è slittata a sabato.
Dopo un' infuocata riunione dei capigruppo, l'
aula è riuscita ad approvare soltanto il disegno
di legge che garantisce due milioni per la
copertura finanziaria degli stipendi di
dicembre degli ex Pip di Palermo. Per i mesi
successivi si dovrà aspettare l' approvazione
in aula dell' esercizio provvisorio. Il mancato
via libera del documento finanziario
provocherà per il secondo anno consecutivo
che, con l' inizio di gennaio, arriverà anche il
blocco della spesa della Regione, che non
potrà acquistare neanche un francobollo, per
non parlare, appunto, dello stop agli stipendi e
dei mandati di pagamento dei dipendenti di
enti regionali e partecipate. Alta tensione in
conferenza dei capigruppo ieri pomeriggio,
per un durissimo scontro tra Toto Cordaro,
capogruppo di Cantiere popolare e il
presidente della Regione Crocetta. Sullo sfondo, la «fretta» con la quale si andavano approvando i ddl,
alcuni dei quali non sarebbero stati corredati da una opportuna relazione tecnica. Una giornata andata
avanti dopo che solo all' alba la commissione Bilancio era riuscita ad approvare l' esercizio provvisorio,
corredato da 150 emendamenti. E come in ogni seduta notturna, anche in questa non potevano
mancare all' ultimo momento soldi a pioggia ad enti, partecipate e Comuni. Nel testo approvato in
commissione è saltata la norma che sanava l' accreditamento degli enti di formazione espulsi per
problemi giudiziari, ma ecco 1,5 milioni stanziati per Sicilia e Servizi, 1,2 milioni a Sviluppo Sicilia,
società in crisi e con i dipenden ti che da mesi non ricevono lo stipendio. E ancora, 1,2 milioni all' Esa
per i trattoristi, 880 mila euro alle Terme di Sciacca. Rispetto al bilancio in dodicesimi, altri 150 mila
euro sono stati stanziati per l' istituto Vino e olii e un milione di euro a Irsap, Esa e Consorzi di bonifica.
Un' altra norma prevede, poi, la possibilità per enti e fondazioni della cosiddetta ex Tabella H di
utilizzare l' anno prossimo i contributi del 2014, che le associazioni riceveranno dopo che la giunta
regionale nella seduta di lunedì ha incrementato dell' 11 per cento il budget per i dipartimenti. Infine, 3
milioni di euro andranno ad Acireale per i danni subiti dalla tromba d' aria. Altra norma importante
approvata in commissione è l' abolizione dell' Audit, l' organismo di controllo dei documenti contabili
dell' Ars, che doveva essere presieduto da Salvatore Di Gregorio, superburocrate andato in pensione.
Una norma che Forza Italia, con il capogruppo Marco Falcone, tenterà di fare stralciare al momento del
voto. «È stato un vero e pro prio assalto alla diligenza da parte della maggioranza, che priva dei freni
inibitori, rappresentati dal Commissario dello Stato, ha pensato di trasformare l' esercizio provvisorio in
una vera e propria manovra», dice Vincenzo Vinciullo, vice presidente della commissione Bilancio.
Critiche a cui risponde il presidente Crocetta prima di entrare in conferenza dei capigruppo: «Il governo
ha presentato un esercizio provvisorio asciutto. Non erano previsti ulteriori fondi per enti e associazioni.
La responsabilità è di quello che hanno fatto di notte i deputati». Sullo sfondo dei ritardi, ci sono le
tensioni dei giorni scorsi tra Crocetta e l' assessore all' Economia, Alessandro Baccei sui conti della
Sicilia. Crocetta cerca di buttare acqua sul fuoco, prima di entrare in aula («Nessuno scontro con
Baccei»).Il titolare dell' Economia si limita a dire di essere «stanco» per via della nottata in
commissione, senza tornare sul rischio paventato gioni fa di non potere pagare gli stipendi a partire da
maggio, se prima non si avvieranno riforme serie.
Giornale di Sicilia
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