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23/01/2015 - Regione Puglia Stabilizzazioni: il Governo impugna l’infornata dei precari senza bando

Circa 800 precari stabilizzati con un provvedimento votato dal Consiglio regionale. Atto contrario alla Costituzione per il Governo, che ha investito del caso la Consulta. E scoppia la polemica politica Ci hanno provato. E per un po’ ci sono erano anche riusciti da una parte ad illudere circa 800 precari della Regione Puglia della loro stabilizzazione senza concorso e dall’altra a fare un figurone nell’immediata vigilia delle elezioni. Si sono appellati a norme di legge, alla possibilità di stabilizzazione automatica dei lavoratori, a decisioni politiche… tutto per “donare” un lavoro a tempo pieno a circa 800 persone immesse precariamente nei ruoli della Regione Puglia (ed in molte sue società partecipate) senza bandi nè procedure pubbliche. Per carità, nulla di illegale e di illecito. Le chiamate “a voce” per chiamata diretta a coprire posti essenziali ed altrimenti vacanti sono previste dalla legge e spesso vengono usate. Un po’ meno legale e molto più da furbetti è pretendere di trasformare quelle chiamate in posti di lavoro veri e proprio, sottraendo di fatto quella possibilità a tutti gli altri che, non essendo “amici” o soltanto “semplici conoscenti” non hanno avuto la possibilità di concorrere per quel lavoro. E che in Puglia si sono visti sottrarre anche la speranza di poter partecipare ad un concorso. Adesso, invece, è tutto in discussione. Con il Governo ha impugnato il provvedimento tanto sbandierato dalla Giunta di Nichi Vendola per contrasto con la Costituzione. Per alcuni sarebbe normale, per altri è sorprendente, per l’opposizione è lo smascheramento dell’inganno della maggioranza. E naturalmente la polemica monta in pochissimo tempo. “Non era necessario essere buoni profeti sulle stabilizzazioni pugliesi: questa sinistra non può ergersi a paladina della legalità, dal momento che viola la Costituzione con leggi coscientemente e artatamente messe in campo per carpire il consenso in vista delle primarie, delle secondarie e chi più ne ha più ne metta”. Lo ha subito dichiarato il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo. “Questo modo di fare –aggiunge- lede la credibilità della politica e manda in fumo le aspettative e le speranze dei giovani. Quei giovani che, confidando nella stabilizzazione, ci avrebbero voluto fulminare durante la seduta del Consiglio regionale. Oggi, devono capire che la politica si esercita con responsabilità, all’interno delle regole, anche se può sembrare ostile e impopolare. A quei giovani dico, inoltre, che accedere alla pubblica amministrazione mediante concorso dà autorevolezza a chi lo supera; a differenza di chi vi accede per tessere di partito che porta a vita lo stigma del raccomandato. D’altronde, con la professionalità acquisita e il punteggio maturato per il servizio prestato in precariato, avrebbero avuto ottime chance di vincere”. Si dice “assolutamente meravigliato” l’assessore al lavoro Leo Caroli che sottolinea come “abbiamo solo applicato una Legge del Stato che diceva care Regioni se avete dei precari, stabilizzateli, per cui se è anticostituzionale la nostra Legge lo è anche quella dello Stato”. Parla di atto dovuto Pino Romano che, da una parte non può sconfessare il voto del suo partito (il Pd) in Aula, e dall’altro lato cerca una spiegazione perchè autorevoli epsonenti del suo partito (il Pd) abbiamo sollevato la questione di legittimità. Ammettendo però di aver forzato la mano. “L’impugnativa del governo si configura come un atto dovuto. Essendo una materia concorrente tra Stato e Regioni, di impugnative del genere ne è piena la giurisdizione nazionale. E riguarda Regioni governate dal centrodestra e dal centrosinistra. E’ una prerogativa dello Stato rispetto a leggi competenti e, nel nostro caro specifico, non conosciamo ancora il merito ma crediamo si tratti di una prassi consolidata esattamente come quando impugnano le Regioni rispetto allo Stato. La materia è concorrente e, in particolare nei casi che riguardano il lavoro, ha bisogno di chiarimenti in seguito alla riorganizzazione di competenze e funzioni fra Stato e Regioni”. “Però, è chiaro che a Zullo – commenta poi Romano – fa piacere se si può negare un diritto che noi, invece, siamo tranquilli di aver riconosciuto com’era più corretto fare. Ritengo insomma che la Giunta abbia tutti i titoli per costituirsi in modo puntuale e sciogliere i dubbi, al più presto, sugli aspetti della legge che sono all’attenzione del governo. Trovo – ha concluso il capogruppo del Pd in Via Capruzzi – a dir poco offensive le parole con cui Zullo si rivolge ai lavoratori interessati (raccomandati ed insicuri di se, n.d.r.) dal processo di stabilizzazione avviato dalla Regione Puglia”. “Oggi arriva la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto sulle stabilizzazioni pugliesi: si è trattata solo di una grande presa in giro organizzata dalla sinistra per salvare la forma con i loro ‘amici di parrocchia’”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Roberto Ruocco. “Se avessero voluto fare sul serio – aggiunge – avrebbero proceduto a stabilizzare i precari con atto amministrativo. E, invece, come già allora immaginammo, non hanno voluto assumersi la responsabilità di un simile atto e hanno preferito fare approvare la legge dal Consiglio, ben sapendo che sarebbe stata bloccata”. http://www.pugliain.net/stabilizzazioni-precari-regione-puglia/


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