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04/05/2009 - '' VEGLIA '' SILENZIOSA PER L'OCCUPAZIONE , CONTRATTISTI E PRECARI : '' ALFANO FERMATI ''
Comiso - Le piccole luci accese sul pavimento, per illuminare la facciata del Municipio. Un grande cartello con la scritta “ALFANO FERMATI!”. La penombra della notte ad illuminare i volti scuri e tirati che si sono dati appuntamento, sabato sera, in piazza Fonte Diana, per una veglia silenziosa che vuole costituire un momento forte di protesta.
Protesta per le “voci” che rimbalzano da Palazzo di città. Il comune ha già deciso di non rinnovare i contratti dei 26 precari che non avrebbero i requisiti di stabilizzazione: ma a questi se ne aggiungerebbero venti o poco meno, quelli di coloro che, per il momento, verrebbero esclusi dalla procedura di stabilizzazione. Per loro, cioè, non ci sarebbe nessuno sbocco immediato: resterebbero inclusi nella lista di chi ha maturato i requisiti, ma non dovrebbero entrare, per ora, tra i fortunati che rimarranno al lavoro.
Il Pd non ci sta e, nella serata di sabato, ha dato vita ad una “veglia” “per fermare il paventato non rinnovo contrattuale per alcune decine di contrattisti precari e per difendere i livelli occupazionali dei lavoratori che operano nei servizi svolti per conto del comune”. Alla manifestazione di protesta hanno partecipato gli esponenti del Pd (il deputato regionale Pippo Digiacomo, l’ex deputato Salvo Zago, il segretario Gigi Bellassai, alcuni consiglieri comunali), precari e gente comune: in tutto una cinquantina di persone.
C’era il segretario provinciale della Cgil, Giovanni Avola. Avola fa sapere che il sindacato ha già avviato una interlocuzione con il comune. “Abbiamo parlato con il sindaco, pare ci sia una disponibilità a verificare il percorso da seguire. C’è un tentativo di colpire il mondo del lavoro. Inoltre, abbiamo il sentore che dietro la scelta di tagliare alcuni servizi ed i relativi addetti ci sia la volontà di individuare i lavoratori meno vicini all’amministrazione comunale e di espellere soprattutto loro. Il sindacato vigilerà, ma siamo fiduciosi nella possibilità di dialogo con questa giunta. Lunedì verificheremo quali siano le possibilità reali di trovare un accordo”.
Duri i commenti degli esponenti del Pd: “Alfano agisce con la regola del contrappasso per contrasto – afferma Digiacomo – mentre a Palermo si prorogano i contratti dei precari con la finanziaria, lui predispone la delibera che ne lascia fuori alcuni”. Continua Gigi Bellassai: “Non prorogare i contratti fino al 30 giugno è un grave errore. E’ una scelta prematura ed intempestiva”. Interviene anche il consigliere comunale Giovanni Occhipinti: “In un momento difficile non si fanno scelte come queste. Al comune ci sono amministratori non all’altezza di affrontare le difficoltà”
“Il comune sta facendo delle scelte che non possiamo accettare – afferma il capogruppo Salvo Zago– per risolvere questi problemi serve la volontà politica. Chiediamo al sindaco che, almeno fino al 30 giugno, si proroghino tutti i contratti. Sia a Roma che a Palermo molte cose sono ancora in discussione, anche per il futuro dei precari. Il comune non può mandar via persone gettandole sulla strada. Dietro di loro ci sono delle famiglie, spesso monoreddito. Chi soffre non sono solo i lavoratori, ma la città. Anche gli operatori dell’assistenza domiciliare agli anziani non lavoreranno più, perchè la cooperativa non applicherà l’articolo 37 del contratto nazionale di lavoro”. Zago lancia un appello: Noi speriamo che si possa recuperare un rapporto con il sindaco: già da tempo, ci siamo dichiarati disponibili a cercare insieme delle soluzioni per il problema occupazionale”.
L’assessore Giancarlo Cugnata spiega come stanno le cose. Conferma che, tra coloro che hanno presentato la richiesta di stabilizzazione, 26 non avevano maturato i requisiti. Questi contratti non verranno prorogati, tranne che per alcune mansioni per cui c’è una necessità reale nell’ente. Gli altri contratti verranno rinnovati, ma qualcuno resterà a casa: sono coloro le cui mansioni non sono ritenute necessarie. La scelta, ufficialmente, è toccata agli uffici: “Ad esempio non ci avvarremo più dei docenti di educazione fisica per le scuole, perchè tale compito spetta al ministero. La scelta dei lavoratori che resteranno in servizio avverrà comunque con criteri oggettivi, non discrezionali. Ma chi oggi non verrà immesso al lavoro non perderà, se lo ha maturato, il requisito della stabilizzazione. In futuro, il comune potrà continuare ad utilizzare questi lavoratori, che resteranno utilmente inclusi nella graduatoria”.
Cugnata ha anche spiegato che il comune avvierà dei percorsi “per non abbandonare chi resterà senza lavoro. Avvieremo un tavolo, con i sindacati e le categorie produttive, per trovare degli ammortizzatori e degli altri sbocchi occupazionali”.
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