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28/05/2009 - PRECARI, IL COMUNE LASCIA FUORI 190 CONTRATTISTI
La RdbCUB reclama i diritti dei precari di seconda generazione esclusi dall'integrazione oraria, per ora di competenza solo di PUC. La Confederazione chiede di assumere, qualora l’Istituzione ai Servizi Sociali dovesse ricomporsi, i lavoratori delle cooperative.
''L’Amministrazione Comunale - si legge nel comunicato firmato dal cordinatore Roberto Laudini- ha comunicato l’intenzione di procedere, a far data da settembre 2009, per attivare le procedure finalizzate all’elevazione oraria temporanea di 6 e/o 12 ore, dell’orario contrattuale settimanale del personale contrattista di cui alla legge regionale n. 85/95 art. 11 e 12, invitandoli a voler comunicare, entro 10 (dieci) giorni dal ricevimento della lettera, le eventuali disponibilità e/o dinieghi per le estensioni orarie contrattuali''.
Il riferimento della comunicazione, non è rivolta a tutti i lavoratori contrattisti in servizio al Comune di Messina ma solo ai cosiddetti PUC (precari di prima generazione).
Vengono così lasciati fuori, “volutamente” altri 190 contrattisti (precari di seconda generazione), ''creando una discriminazione in modo da rompere il fronte dei Lavoratori Precari che si era creato con le tante iniziative di lotta insieme alla RdB/CUB''.
''Il Sindaco e l’Assessore al Lavoro Capone dichiarano che non ci sono soldi per l’integrazione oraria per i 190 precari di seconda generazione, sperperando però per contributi per feste popolari, giochi d’artificio e addobbi natalizi'' e che per la stabilizzazione ''non esiste una Legge Regionale in materia''.
''Ma esiste una legge nazionale''. Pertanto, questa organizzazione sindacale chiede ''le immediate dimissioni del sindaco Buzzanca e della Giunta Comunale incapaci di dare risposte concrete non solo ai Precari del Comune di Messina ma anche alle centinaia di lavoratori/ci che sono stati licenziati o che non avranno più rinnovato un contratto di lavoro''.
''E’ evidente - continua - che questo vale pure per tutti i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che non vedono oltre gli interessi personali o di bottega. Di esempi se ne potrebbero farne a centinaia, ma qualcuno eclatante si può fare come per esempio la chiusura con fallimento della Molini Gazzi, non per motivi legati al poco lavoro ma per darla in pasto agli speculatori edilizi, poi c’è il caso Piemonte, dimenticato da questa classe politica disattenta''.
''Per ultimo la delibera di scioglimento dell’Istituzione ai Servizi Sociali, su 15 avvocati che il Sindaco ha a disposizione, non si è presentato nessuno a difendere la posizione dell’Amministrazione Comunale e la domanda ci sorge spontanea ma perché li dobbiamo pagare?''
In conclusione la RdbCUB chiede ''se, l’Istituzione ai Servizi Sociali dovesse ricomporsi e funzionare, facciamo una proposta, che è la proposta di RdB/CUB da tempo, cioè di assumere a tempo indeterminato tutti i lavoratori (mal pagati e vessati) delle cooperative che svolgono servizi alla persona, assistenza domiciliare facendo risparmiare al Comune di Messina cioè ai cittadini messinesi centinaia di migliaia di euro l’anno''.
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