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23/06/2009 - STABILIZZAZIONI DEI PRECARI A COMISO L' OPINIONE DE '' LA TORRE '' E PRC
Comiso - La data del 30 giugno non sarà rispettata, ma la stabilizzazione avverrà comunque. Con tempi brevi che consentano, il più presto possibile, di chiudere il triste capitolo del precariato a Comiso. Saranno stabilizzati, innanzitutto, i 98 ex articolisti in servizio al comune, con contratti part time, fino al 2010.
Poi ci sono i 180 cosidetti contrattisti, cioè lavoratori con contratti atipici o con i cosidetti Co.Co.Co. Alcuni hanno già lasciato l’ente, altri potrebbero lasciarlo a breve. Quasi tutti hanno presentato al comune, già all’inizio dell’anno, la richiesta di stabilizzazione, ma questa avverrà solo nei limiti consentiti dalla pianta organica e dalla situazione finanziaria dell’ente.
A dettare le sue regole sarà, prima di tutto, il bilancio di previsione, che la giunta ha già predisposto pare con notevoli difficoltà per far quadrare i conti, tant’è anche ancora alla fine di giugno esso non è stato approvato nemmeno dalla giunta, e ciò nonostante la norma avesse indicato il termine del 30 maggio per l’approvazione da parte del consiglio comunale. Andando di questo passo, il bilancio rischia di essere l’ultimo atto del consiglio comunale prima delle vacanze estive.
Intanto, in città non conosce sosta la bagarre politica attorno alla vexata quaestio dei precari. Rifondazione Comunista stigmatizza il “litigio” tra Popolo delle Libertà e Pd su chi abbia la colpa la colpa dei licenziamenti. Ma questa – affermano i dirigenti di Rifondazione – è un’amara consolazione per gli oltre 150 operai che prestavano la loro opera nei vari settori e, che adesso, in un sol colpo, si trovano ad essere disoccupati”. La responsabilità di questa vicenda è di quegli amministratori che, in malafede, hanno sponsorizzato la stabilizzazione, sotto varie forme, di tutti i precari senza distinzione, non ultima l’amministrazione Alfano, che ne ha fatto un suo cavallo di battaglia che ha contribuito a fargli vincere le elezioni.
Si schiera, invece, al fianco di Alfano il gruppo de “La Torre”. I dirigenti si chiedono se “il Pd ha veramente l’obiettivo di stabilizzare i precari, o spera semplicemente che arrivi la notizia del loro licenziamento per potere poi attaccare Alfano. “Perchè, il capogruppo del Pd, difensore dei lavoratori, non ha denunziato pubblicamente i licenziamenti dell’amministrazione Digiacomo del 2003, vera resa dei conti post-elettorale? In quell’occasione, vennero mandati a casa dapprima due contrattisti, poi altri sette.
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